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Le scuole del quartiere Flaminio a Roma incontrano Ultimo, il militare che arrestò Totò Riina

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“Per vivere in sicurezza, il quartiere deve essere considerato come una comunità. Un gruppo di famiglie, di persone, di segmenti di società di civile, di associazioni, di parrocchie, di condomini. La legalità esiste sulla base dell’uguaglianza e della fratellanza. In questo modo è più forte anche la sicurezza”. Lo spiega a RomaH24 il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, famoso come Ultimo, che stamattina ha incitato i bambini e i ragazzi del nostro quartiere a essere padroni del proprio destino, scardinando le dinamiche di un potere marcio che ancora esiste nel nostro Paese.

A partecipare all’incontro, nel teatro del plesso Guido Alessi, gli alunni delle scuole medie dell’IC Via Micheli (Guido Alessi e Ronconi), oltre ad alcuni studenti del liceo Lucrezio Caro. Per circa due ore, i giovani hanno ascoltato in religioso silenzio il militare italiano che nel 1993 arrestò il mafioso Totò Riina a Palermo, dopo 25 anni di latitanza.

Gli studenti hanno appreso anche le testimonianze concrete di chi si impegna quotidianamente nella lotta contro le mafie: da Iside Castagnola, del comitato media e minori del Ministero dello Sviluppo Economico, ad Arcangela Galluzzo, presidente dell’associazione nazionale Quote Merito, passando per Massimiliano Vender, presidente dell’associazione “Noi Antimafia”. “Siete tutto quello che noi abbiamo – ha detto Ultimo ai ragazzi -. Non subite nessuno, partecipate. Siete il nostro futuro”.


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