“Sarò regolarmente all’Università La Sapienza di Roma, perché non ho paura di Forza Nuova”. Domenico Lucano si recherà oggi 13 maggio alle ore 15 presso la sala Odeon dell’ateneo, rispondendo così all’invito rivoltogli per parlare su “ il senso dei luoghi ed il senso degli altri”, tema scelto per la conferenza che terrà davanti agli studenti. Non ha nessuna paura delle minacce della formazione di estrema destra che, attraverso il suo portavoce Roberto Fiore, ha fatto sapere che con i suoi militanti sarà comunque presente, nonostante il divieto del questore di Roma, a manifestare contro di lui e contro la sua politica di accoglienza per i migranti, portata avanti come sindaco del comune di Riace e che ha avuto grandi riconoscimenti a livello internazionale. Le contestazioni di Forza Nuova saranno un’ ulteriore medaglia che Mimmo Lucano potrà appendere al petto, nei confronti di chi crede di poter alimentare un clima di paura, così come accaduto nel ventennio fascista. Una medaglia che avrà anche un ulteriore valore: quello della difesa della nostra Costituzione, nata dall’antifascismo e che forze eversive vorrebbero distruggere per far ripiombare il Paese in una nuova fase di tensioni e odio.
Il fascismo è stato un crimine che ha annullato le libertà e le uguaglianze e ci si chiede cosa si aspetta ad applicare quelle leggi che vietano la ricostituzione di tale partito o l’apologia che se ne fa anche scimmiottando pose e frasi del Duce.
Numerose le manifestazioni di solidarietà verso Mimmo Lucano a cominciare dall’ Anpi che per domani ha lanciato un appello a tutte le associazioni per un momento di mobilitazione unitaria contro vecchi e nuovi fascismi, per la difesa della democrazia, per la giustizia sociale e per l’applicazione dei principi della Costituzione.
L’associazione Articolo 21 sarà presente alla manifestazione della Sapienza a sostegno di Lucano e per respingere il clima d’odio instaurato nel paese da diversi anni, non solo nei confronti dei migranti, ma anche verso qualsiasi diversità d’opinione. Vengono, infatti, quotidianamente usate frasi o parole, una sorta di manganello mediatico per indicare come nemici della Patria chi la pensa differentemente sui temi dell’accoglienza, oppure chi si batte per la costruzione di ponti di dialogo con altre culture e religioni. Frasi che hanno colpito più volte anche Papa Francesco.