41 anni dopo. Peppino Impastato ha insegnato a diverse generazioni l’importanza di non arrendersi, qualsiasi lavoro si faccia, qualsiasi sia l’impegno quotidiano. Peppino era un giornalista, ma soprattutto un cittadino libero, ribelle (nel senso più bello del termine) e precursore. Impastato aveva capito più di ogni altro nel suo tempo l’importanza della comunicazione e la necessità di informare i concittadini della violenza delle mafie.
Di Peppino si ricorda sempre la frase “mafia montagna di merda”, ma è l’esortazione del “Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!!!…” a far comprendere la sua visione del mondo, oltre che della Sicilia.
Ricordare Peppino, oggi, vuol dire incoraggiare nuove generazioni di giornalisti liberi, di cittadini liberi.