Dopo la Federazione internazionale dei giornalisti, anche Amnesty International si è rivolta al governo israeliano per scongiurare l’imminente espulsione da Gerusalemme Est di Mustafa al-Kharouf, un fotoreporter palestinese di 32 anni, collaboratore dell’Anadolu Press Agency dall’agosto scorso, algerino di nascita ma residente nei Territori palestinesi occupati dal 1999.
Al-Kharouf si trova dal 22 gennaio nella prigione “Givon” di Ramle, al centro di Israele. L’arresto è scattato dopo che il ministero degli Interni ha respinto la sua richiesta di riunificazione familiare asserendo una presunta e mai provata “affiliazione ad Hamas”.
Lo stesso ministero ha ordinato in modo del tutto illegale e arbitrario l’espulsione di al-Kharouf verso la Giordania, dove il fotoreporter non avrebbe alcun diritto legale di risiedere, continuerebbe a essere apolide e soprattutto vivrebbe separato dalla moglie Tamam e da Asia, la loro figlia nata un anno e mezzo fa.
Dopo due ricorsi respinti, ad al-Kharouf resta a disposizione l’appello alla Corte suprema israeliana che deve ancora decidere se prenderà in esame il caso.