Grecia, una bomba distrugge l’auto della giornalista Mina Karamitrou

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Nella notte del 14 maggio una bomba ha fatto esplodere la macchina della giornalista Mina Karamitrou sotto la sua abitazione, senza causare feriti.

Sono ignoti al momento esecutori e mandanti dell’attacco. E’ probabile un collegamento con il suo lavoro di cronista giudiziaria. In un’intervista rilasciata poco dopo l’accaduto al programma televisivo “Buongiorno, Grecia”, la stessa Karamitrou ha detto di credere che l’attacco sia stato provocato da un suo servizio sull’ex anarchico Dimitris Koufodinas, il quale sta scontando 11 ergastoli per i crimini commessi all’interno del gruppo Novembre 17. Nell’agosto del 2018 il trasferimento di Koufodinas in una struttura penitenziaria agricola – dove i detenuti svolgono lavori contadini e vivono all’aria aperta – ha suscitato numerose polemiche.

Il 17 dicembre 2018 un’altra bomba era esplosa nella sede della stazione televisiva SKAI, anche in quell’occasione senza causare feriti. Il gruppo OLA (Combattenti del Popolo) aveva rivendicato l’attacco accusando l’emittente di usare un linguaggio “neoliberale e xenofobico” . La Grecia, secondo Europol , è l’unico paese dell’Unione Europea a rischio di attentati terroristici da parte della sinistra radicale.

Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ) ha chiesto alle autorità di aprire al più presto le indagini su quest’ultimo caso.


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