Nel manifestare solidarietà e vicinanza al collega Origone e a tutti i cronisti come sempre impegnati ad assolvere al dovere di raccogliere notizie per informare l’opinione pubblica, l’Associazione ligure dei giornalisti, il Gruppo Cronisti e la Fnsi chiedono che «siano accertate le dinamiche e sanzionati i responsabili anche tra i cosiddetti antagonisti che avrebbero minacciato troupe della Rai e di Primo Canale», conclude il sindacato.
Secondo le prime informazioni raccolte, Stefano Origone ha riportato la frattura di due dita di una mano e contusioni ed ecchimosi sulla testa e sul corpo. Solidarietà al giornalista è stata espressa anche da Cgil, Arci, Anpi, Libera, Comunità di San Benedetto al Porto. «Come avevamo chiesto nei giorni scorsi alle istituzioni – lamentano – la manifestazione di CasaPound non era da autorizzare. Genova, per la sua tradizione, non può tollerare chi si richiama esplicitamente all’ideologia fascista. La richiesta alle Istituzioni non cambia: basta con le provocazioni da parte di associazioni e movimenti politici che non rientrano nell’alveo della nostra democrazia».
Il questore di Genova, Vincenzo Ciarambino, si è recato in ospedale da Origone e ha chiesto scusa al giornalista: «Conosco Stefano da anni e sono voluto andare in ospedale per sincerarmi delle sue condizioni. Ho chiesto scusa a lui, alla moglie e al responsabile della redazione genovese di Repubblica. Ho voluto portare la vicinanza della Polizia», ha detto.
«Le scuse del questore sono il minimo che ci si potesse attendere, ma è l’intera gestione della vicenda del comizio di CasaPound che deve essere chiarita per individuare e punire rapidamente i responsabili di episodi non degni di una democrazia come la nostra», commenta il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro.«Alla ripresa dei lavori d’aula – aggiunge – chiederemo che il ministro dell’Interno venga subito a riferire alla Camera sui gravissimi fatti di Genova, con un immotivato pestaggio di un giornalista di Repubblica messo in atto dalle forze dell’ordine».