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Chi alimenta i discorsi d’odio alla vigilia del voto europeo. Il monitoraggio di Amnesty

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Cosa sappiamo davvero delle elezioni europee, di come sta procedendo la campagna elettorale e quali sono, se ci sono, i discorsi d’odio? Forse no. Ci aiuta a comprendere l’andamento di una fase assai delicata per tutta la Ue il monitoraggio avviato da Amnesty International Italia che andrà avanti fino all’appuntamento elettorale con la pubblicazione dei dati settimanali. In particolare viene analizzato quanto e come i leader politici  contribuiscono alla diffusione dell’odio nella rete e quali reazioni e sentimenti generano nel pubblico raggiunto sui social network. Inoltre: quali temi e target scatenano più di altri  l’hate speech. Questi sono alcuni dei quesiti ai quali Amnesty sta provando a dare una risposta analizzando i contenuti pubblicati dai candidati all’Europarlamento e le risposte degli utenti.

Nella prima settimana di monitoraggio “rom” è il tema che ha scatenato il maggior numero di polemiche sui social media, col 76% (oltre 3 su 4) di contenuti negativi, seguito da “immigrazione” (73%); “minoranze religiose” (70%), “donne” (65%) e “solidarietà” (63%).

I prossimi aggiornamenti saranno pubblicati il 17 e il 24 maggio.

 


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