Caso Origone. Il Sindacato di Polizia (Sap) chiede diritto di replica a un nostro articolo

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Riceviamo e pubblichiamo richiesta di replica da parte del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) in merito ad un articolo del nostro Roberto Rinaldi relativi al pestaggio del cronista Stefano Origone. E a seguire la controreplica di Rinaldi


Oggetto: richiesta di replica/rettifica ai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948

Gentile Direttore,
in merito ai due articoli apparsi sul blog Articolo 21, a firma Roberto Rinaldi, mi occorre fare alcune precisazioni.
L’uso distorto del commentare e diffondere il proprio pensiero, tramite i social, talvolta, è anche frutto della superficialità con la quale vengono trattate le notizie e da una scarsa attenzione alla verifica delle stesse.
Le sottolineo ciò, poiché per ben due volte, è stato scritto che il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), di cui sono Segretario Generale, ha inveito sui social contro il giornalista di Repubblica rimasto ferito negli scontri di Genova, “scrivendo parole di inaudita gravità, segno che il senso di realtà (dei fatti) e della moderazione di non giudicare senza averne prove, è stato rimosso.”
Se dovessimo prendere in esame questa ultima frase, diremmo che Roberto Rinaldi ha fatto proprio ciò che sta criticando, per due motivi:
1) Il testo “incriminato” non è stato redatto dal Sap, bensì da Salvino Paternò, colonnello dell’Arma dei Carabinieri in pensione che lo ha condiviso per primo sul suo profilo facebook;
2) A condividerlo sui social è stata la Segreteria Provinciale Sap di Bolzano (non specificato) e non la Segreteria Generale.
Ecco, sarebbe bastato semplicemente non giudicare senza averne prove e, magari, evitando inutili polemiche e strumentalizzazioni, verificare la notizia, come ogni giornalista ha il dovere di fare.

Le chiedo di voler provvedere, ai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948, alla pubblicazione di quanto sopra, nel citato articolo nella collocazione prevista dalla legge e con risalto analogo a quello riservato al brano giornalistico cui la rettifica si riferisce.
(https://www.articolo21.org/2019/05/caso-origone-la-vittima-diventa-il-colpevole-il-diritto-di-cronaca-viene-insultato-sui-social/)

Il Segretario Generale Sap
Stefano Paoloni


Ricevo la Vostra rettifica e mi preme rispondere per chiarire senza intenti polemici. Sono l’estensore di un solo articolo riguardante il commento apparso in facebook (non due come si legge nella vostra rettifica), dove ho citato la pagina fb del SAP e non mi risulta di aver scritto Segreteria Generale al posto di Segreteria Provinciale Sap di Bolzano. Ho scelto volutamente di non specificare Bolzano e la pagina Facebook per un semplice motivo: evitare che altri “commentatori/utenti” alimentino ulteriori espressioni di odio e insulti (a chiunque siano rivolti, siano giornalisti, agenti di polizia o altri, è sempre una forma di violenza digitale da condannare!), come è accaduto. Quando appare un commento/post su una pagina/profilo in forma anonima, la proprietà intellettuale è a carico di chi ha deciso di condividerla, altrimenti è consigliabile citare la fonte da cui si è acquisita. In quel caso avrei citato il nome e il cognome  del privato cittadino. Una regola che vale per chiunque. “Verificare la notizia, come ogni giornalista ha il dovere di fare” – come mi viene consigliato – è un dovere che la deontologia professionale richiede e sottoscrivo pienamente. In questo caso non era di mia pertinenza doverlo chiedere al profilo Sap ma sono gli amministratori della pagina, caso mai, a fornire il nome e cognome, pubblicandolo, evitando di assumere la paternità del pensiero altrui. Se la condivisione è avvenuta (in forma anonima) questo significa che quanto scritto viene approvato nella sua integrità. Concludo ribadendo che non spetta a me giudicare l’operato delle forze di polizia di Genova, le cui eventuali responsabilità sono al vaglio delle indagini dei magistrati competenti (Roberto Rinaldi)


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