Catania simbolo di una Italia alla deriva. Catania prima grande città in dissesto finanziario. Catania città che non trova un futuro. Quindi: diventa un dovere (non solo per chi vi abita) cercare una via d’uscita. Da quasi vent’anni una proposta – cui in tanti, e di varia ‘estrazione’- hanno aderito non trova, letteralmente, luogo nella città etnea: “La piazza delle tre culture”. Un luogo di pace e convivenza dove possano trovare incontro le tre grandi religioni monoteiste ed i tre rispettivi istituti di cultura.
Culto e cultura uniti per vincere il fondamentalismo. Il progetto finalmente atterra, in un luogo dall’antico nome arabo, che dall’alto ricorda proprio un’astronave, sito che guarda emblematicamente al nostro mare, verso oriente.
Si tratta di un progetto che ha per scopo avvicinarsi all’Altissimo, per questo deve essere carico di significati e simboli convergenti: “Le accoglienze e le identità”; “Il bastione delle fedi”; “La piazza-corte”; “La bambinopoli dell’umanità”; “Le navi-navata”; “Le prore-polene delle fedi”; “Il mare di lava”; “Le vele di terracotta”. Tutti simboli e messaggi contenuti nel progetto, per fare della nostra città un esempio di pace e tolleranza, in difesa di tutte le identità culturali e per accogliere tutti gli esclusi, anche quelli che sono nostri concittadini.
Realizzare questo ambizioso progetto (che ci apprestiamo a rilanciare in diverse sedi, dibattiti,conferenze) comporterebbe un salto di qualità ed il segno di una nuova rotta per la rinascita culturale del territorio. Unica possibilità di riscatto per l’isola che fu culla del Mediterraneo è la cultura, la cultura millenaria che ha raggiunto il suo massimo splendore proprio quando in Sicilia convivevano pacificamente le tre grandi religioni monoteiste.
Un progetto ambizioso? Si, perchè senza ambizioni la Sicilia è destinata a scomparire quale identità e memoria di se stessa.
*Libera Associazione Ingegneri