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Vile attacco alla libreria “La Pecora Elettrica”. Partita una raccolta fondi di sostegno

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I libri sono bruciati, il locale devastato. L’attentato incendiario che ha colpito la libreria La Pecora Elettrica nel quartiere Centocelle a Roma è un vile attacco a un luogo di aggregazione sociale antifascista che ha lasciato senza parole i proprietari del locale. Nella notte tra il 24 e il 25 aprile, alle 3:20 per la precisione, uno dei soci è stato raggiunto da una telefonata: Danilo Ruggeri ha attaccato il telefono e si è fiondato in via delle Palme 158. Gli sforzi di tanti anni stanno tutti lì: in quei libri carbonizzati che riempiono le pareti e gli scaffali della Pecora Elettrica. Dal locale è stato portato via solamente un computer, dallo scarso valore. La cassa ritrovata aperta era però vuota. E poi: perché incendiare tutto? Chi indaga non esclude la matrice politica dell’attentato. Per i proprietari è stato un durissimo colpo, arrivato senza nessuna avvisaglia: nessuna intimidazione e neanche richieste di pagamento del pizzo. Spiazzati, hanno passato il 25 aprile di fronte al locale distrutto. Ma non erano soli. Immediatamente gli amici, chi frequenta il locale e più in generale le persone del quartiere si sono ritrovate davanti l’uscio distrutto della libreria in cui sono entrati, negli anni, per partecipare agli incontri sulla Resistenza, sulla questione di genere, sulla situazione in Kurdistan. 

Nessuno si è lasciato intimidire, qualunque fosse il messaggio che gli incendiari volevano lanciare. E il giorno successivo “ci siamo accorti quanto la nostra famiglia di fosse allargata” racconta Danilo Ruggeri. Perché subito è partita una campagna di crowfunding per raccogliere i fondi a sostegno della ricostruzione della libreria, il quartiere si sta riversando anche in questi giorni attorno alla Pecora Elettrica e negli esercizi commerciali di Centocelle e non solo, si può lasciare un contributo. Sul sito produzionidalbasso.com si può fare una donazione, andando sulla pagina apposita Ricostruiamo la Pecora Elettrica. Anche gli incontri proseguiranno nelle prossime settimane e verranno segnalati sulla pagina Facebook. 

L’illustrazione che accompagna la raccolta fondi lancia un messaggio a chi ha compiuto un gesto così ignobile: la pecora adesso imbraccia un estintore e sulle spalle porta i libri. Perché nessuno può pensare di appiccare il fuoco e distruggere la cultura. Da quel 25 aprile e dai libri bruciati rinascono, ancora più forti, la cultura della resistenza e la forza di ricominciare.


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