Case agli immigrati e ai rom anziché agli italiani. Lo slogan diviso più diffuso tra i leghisti e caro alla destra profonda è diventato realtà a Casal Bruciato dove un alloggio popolare è stato assegnato ad una famiglia nomade. Ed è scattata un’altra protesta, perfettamente sovrapponibile a quella vista a Torre Maura pochi giorni fa. Nel quartiere ci sono state le barricate, nel vero senso della parola. Un gruppo di residenti ha spostato i cassonetti al centro della strada e sono seguiti sit in, urla, proteste. La casa è stata poi occupata da una giovane italiana, una ragazza con un bimbo di pochi mesi in seguito convinta a lasciare l’immobile perché rischiava una denuncia.
Ma gli slogan richiamano alla guerriglia urbana e ancora una volta si sono visti gli attivisti di Casapound, mentre Forza Nuova annunciava un suo corteo. L’ultradestra a Roma non smette di alimentare le contestazioni degli abitanti delle periferie difficili che continuano ad avere problemi giganteschi su servizi e infrastrutture. FN e Casapound si propongono come alternativa affidabile ai servizi sociali, come una proposta alternativa in grado di arginare l’arrivo di rom e immigrati. Il degrado di pezzi della città in qualche modo li sta aiutando a divenire punto di riferimento della disperazione.