Al MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo – di Roma è stato riscoperto un artista della macchina fotografica, esposto in una mostra chiamata “Paolo Di Paolo. Mondo Perduto”. Oltre 250 sue fotografie in bianco e nero, molte delle quali inedite, parte dell’immenso archivio (250mila negativi, provini, stampe e diapositive) ritrovato per caso in cantina, una ventina d’anni fa, dalla figlia dell’autore Silvia. Grazie a questo rinvenimento e all’interesse di Alessandro Michele, Direttore Creativo di Gucci, di Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI e di Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI Arte, sono stati realizzati il libro Paolo Di Paolo. Mondo Perduto, Fotografie 1954-1968 e l’esposizione, aperta al pubblico dal 17 aprile al 30 giugno 2019.
Paolo Di Paolo, nato nel 1925 a Larino in Molise, a 24 anni arrivò a Roma, alloggiando alla Casa dello studente e si guadagnò da vivere con tanti lavori, fino a diventare caporedattore per una rivista di viaggi. Nel 1954 s’innamorò della macchina fotografica Leica III C, la comprò a rate e iniziò a fotografare da dilettante. Frequentò gli ambienti artistici della capitale ed entrò in contatto con il Gruppo Forma 1. Furono i suoi amici artisti a suggerirgli di proporre le foto al settimanale Il Mondo, fondato e diretto da Mario Pannunzio. Da quel momento è stato per 14 anni il maggiore fotografo di quella rivista politica, culturale ed economica, che s’impose come elitaria. “Il Mondo era illeggibile – con modestia dice alla stampa Paolo Di Paolo – ma faceva fino portarselo sottobraccio”. In realtà vi scrivevano le migliori menti del tempo – Salvemini, Croce, Moravia, Flaiano – e quando l’8 marzo del 1966 il giornale interruppe le sue pubblicazioni, in un telegramma a Pannunzio, Paolo Di Paolo scrisse: “Per me e per altri amici muore oggi l’ambizione di essere fotografi”. Ed era vero perché abbandonò la macchina fotografica per tornare ai suoi studi filosofici e al settore editoriale, avviando una collaborazione con l’Arma dei Carabinieri per cui ha curato una ventina di volumi e 43 calendari.
Sono trascorsi più di cinquant’anni da quando ha lasciato il lavoro di fotografo e non riesce a contenere l’emozione nella conferenza stampa al MAXXI, dichiarando di essere stato “magnificato in termini eccessivi”. Di certo Paolo di Paolo è sincero nel raccontare come l’attuale riscoperta dell’importanza dei suoi scatti di gioventù, non l’avesse messa in bilancio. Le sezioni della mostra sono la preziosa testimonianza di un’Italia che, senza queste immagini, non sarebbe più visibile.
Le sezioni della mostra
“Società/Roma” parla di un paese di contraddizioni e differenze sociali, da una parte il suo uscire usciva da estrema povertà e analfabetismo, dall’altra la nobiltà romana e la società internazionale più brillante della capitale, senza dimenticare i funerali di Palmiro Togliatti, con in primo piano un’anziana donna in lacrime.
In Società/Mondo ci sono gli scatti dei suoi reportage in Giappone, in Iran, a New York.
Artisti/intellettuali e Cinema, con i ritratti di pittori, poeti, scrittori, divi del cinema, per lo più inediti, scattati “per diletto”: Renato Guttuso alla salita del Grillo, Ezra Pound, Tennesse Williams in spiaggia con il cane, Giuseppe Ungaretti con un gatto in braccio, Oriana Fallaci che “gioca” a fare la diva al Lido di Venezia, Kim Novak che stira in camera al Grand Hotel, Sofia Loren che scherza con Marcello Mastroianni negli studi di Cinecittà, Monica Vitti e Michelangelo Antonioni che passeggiano leggendo il giornale. Ad Anna Magnani è dedicato uno dei focus della sezione Cinema.
Un focus è dedicato anche a Pier Paolo Pasolini sul Monte dei Cocci, sulla tomba di Gramsci al Cimitero Acattolico, a casa con la madre e, in Basilicata, sul set de Il Vangelo secondo Matteo, Di Paolo fu l’unico fotografo ammesso. Tale focus introduce quello su La Lunga Strada di Sabbia, racconto per immagini sulle vacanze degli italiani realizzato nel 1959 dall’inedita coppia Paolo Di Paolo e Pier Paolo Pasolini .
Autostrada del Sole, inaugurazione della tratta Roma – Firenze, 1962. “Fotografare l’inaugurazione del tratto d’autostrada Roma – Firenze – afferma Paolo di Paolo” – un incarico che non apprezzai. Immaginai la scena: un cardinale, sindaci vari bardati di tricolore e una sfilza di uomini politici. Con un’ora di anticipo percorsi lo stesso tratto fiancheggiandolo lungo le strade secondarie, la Flaminia e la Tiberina. Infine scelsi una collina dalla quale avrei potuto documentare come il tratto di autostrada lacerasse con violenza la serena bellezza del panorama della Tuscia. Una famiglia di contadini era in attesa di assistere all’evento. Passò infine la prima auto, una fiat 850, poi più nulla. Scattai questa foto e poche altre, che non mostrai alla redazione che mi aveva commissionato il servizio. Le foto non sarebbero piaciute: mi avrebbero chiesto: ‘E il momento della benedizione?’”. Ed è appunto tale sentire anticonvenzionale “umanista” – come viene definita la tendenza a immortalare il quotidiano e la strada, ponendo attenzione ai dimenticati – che ha reso importante la sua fotografia perché riesce a illuminare, con la stessa sincerità che Paolo Di Paolo ha messo nel raccontare alla stampa le sue esperienze, la completezza della realtà, le sue ombre nascoste, quelle che stanno dietro l’apparenza e fanno emergere le profondità del “sottosuolo”.
Dal 17 Aprile 2019 al 30 Giugno 2019
ROMA
LUOGO: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
INDIRIZZO: via Guido Reni 4/a
ORARI: 11-19; sabato 11-22. Chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima del museo
COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 12, ridotto € 9. Gratuito minori di 14 anni; disabili che necessitano di accompagnatore; accompagnatore del disabile; dipendenti MiBAC; accompagnatori e guide turistiche dell’Unione Europea, munite di licenza (rif. circolare n.20/2016 DG-Musei); 1 insegnante ogni 10 studenti; membri ICOM; soci AMACI; giornalisti accreditati; possessori della membership card del MAXXI; studenti universitari di Arte e Architettura dal martedì al venerdì*; il giorno del tuo compleanno
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