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Il 25 aprile in Risiera, 300 persone dentro e 1500 in corteo

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Doppio 25 aprile a Trieste, alla Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio con forno crematorio in Italia. Prima la celebrazione ufficiale, con sindaci, gonfaloni, presidente della Regione Fvg, autorità civili e religiose. Poi la manifestazione di Anpi, Cgil, Arci, Associazione ex Deportati e altre sigle, preceduta da un corteo affollato da quasi duemila persone. Quando il sindaco di Trieste Dipiazza e il governatore Fedriga si sono incrociati all’uscita del monumento nazionale con i manifestanti che aspettavano di entrare, sono stati accolti dai fischi di questi ultimi (“antifascisti solo un giorno all’anno”, ha gridato qualcuno). Mentre all’interno, spontaneamente, saliva forte il coro di “Bella ciao”.

L’origine di questa doppia manifestazione sta nel rifiuto, lo scorso anno, di far parlare alla celebrazione ufficiale lo storico Marcello Flores, indicato dall’Anpi. Vani i tentativi di sanare la frattura, invitando quest’anno un oratore vicino all’Anpi, fino alla decisione del corteo e dell’entrata alla Risiera solo a celebrazione ufficiale conclusa.

“È necessario lanciare un appello all’unità delle forze democratiche sui valori della Resistenza e della Lotta di Liberazione – aveva detto l’Anpi di Trieste -. I tentativi di affermazione sulla scena politica di forze fasciste e la grave timidezza quando non vera e propria permeabilità delle Istituzioni a tali tentativi, anche a livello locale, rendono necessario intervenire nella discussione pubblica con un messaggio politico chiaro circa la natura antifascista della nostra Repubblica alla quale l’agire politico deve sottostare anche in considerazione dei gravi fatti accaduti nell’ultimo periodo a Trieste”.

Alla celebrazione ufficiale – alla quale hanno preso parte fra gli altri la Commissaria europea ai trasporti, la slovena Violeta Bulc, la senatrice Tatjana Rojc, il vicepresidente del consiglio regionale Francesco Russo – gli applausi più lunghi e calorosi hanno salutato l’intervento, in italiano e sloveno, del sindaco di San Dorligo della Valle/Dolina Sandi Klun. 

Il 25 aprile in Risiera, 300 persone dentro e 1500 in corteo
„”Qualche mese fa – ha detto Klun – siamo stati testimoni di un vergognoso travisamento della storia da parte dei più alti gradi istituzionali statali ed europei. Dopo il tentativo di equiparare le vittime con gli aguzzini, sono state dette falsità che da sloveno, da cittadino italiano e da europeo mi sento profondamente umiliato. Dunque comprendo l’umiliazione di coloro che percepiscono intensamente il messaggio della Risiera e hanno deciso oggi di non essere presenti a questa celebrazione. Spero che in futuro possano trovar posto davanti a questo microfono e che sia data loro la possibilità di esprimere pubblicamente le proprie opinioni”.

La “celebrazione alternativa”, alla quale ha partecipato fra gli altri Emilio Ricci, vicepresidente nazionale dell’Anpi, si è conclusa con l’esibizione del Coro partigiano Pinko Tomasic. Mentre salivano verso il cielo gli immortali versi di Guccini: “Son morto con altri cento, son morto ch’ero bambino, passato per il camino, e adesso sono nel vento, e adesso sono nel vento. Ad Auschwitz c’era la neve, il fumo saliva lento, nel freddo giorno d’inverno, e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento…”.

FOTO: Damian Balbi / Primorski

 


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