L’organizzazione del Trieste Running festival fa marcia indietro: “Dopo avere lanciato una provocazione che ha colto nel segno, richiamando grande attenzione su un tema etico fondamentale, inviteremo anche atleti africani”. Intanto la Federazione italiana di atletica ha annunciato l’apertura di un’inchiesta
ROMA – “Dopo avere lanciato una provocazione che ha colto nel segno,richiamando grande attenzione su un tema etico fondamentale, contrariamente a quanto comunicato, inviteremo anche atleti africani”. Lo ha annunciato in una nota il patron del Trieste Running Festival, Fabio Carini dopo le polemiche scatenate dalla notizia che gli atleti africani sarebbero stati esclusi dalla manifestazione, in programma dal 3 al 5 maggio. Carini, presidente della società organizzatrice Apd Miramar, aveva spiegato infatti che la decisione era legata alla “volontà di porre fine al ‘mercimonio’ degli atleti più forti, quindi ‘atleti africani di altissimo valore che vengono semplicemente sfruttati’”. Una motivazione che ha suscitato polemiche e sdegno da parte di politici, amministratori e associazioni.
“L’invito agli atleti africani – dice ancora Carini – giungerà come abbiamo fatto con quelli europei, lavorando con quei procuratori che siano in grado di garantire e certificare un comportamento trasparente e tracciabile”. “Ho sollevato un problema che esiste – ribadisce – e che per ipocrisia viene spesso ignorato dagli organizzatori di eventi di running: lo sfruttamento di atleti africani da parte di procuratori che si arricchiscono alle loro spalle. Riconosco che avremmo dovuto sollevare il problema in tempi e modi diversi, ed è quello che faremo. Sono dispiaciuto per le reazioni che questa scelta ha sollevato, mi scuso con coloro che si sono onestamente sentiti offesi ma certamente non condivido le strumentalizzazioni politiche che sono state fatte”.
In ogni caso, la la Federazione italiana di atletica leggera ha fatto sapere nella serata di ieri che la procura federale ha immediatamente aperto un’inchiesta volta ad accertare i fatti ed eventuali violazioni alle proprie norme e regolamenti commesse da società affiliate o da tesserati Fidal”.
Il sostegno alla Fidal è stato espresso dal Coni in una nota: “Il Coni, in merito alla decisione degli organizzatori della Trieste Running Festival di non ingaggiare atleti africani per la mezza maratona, esprime totale sostegno alla linea d’azione annunciata dalla Fidal – con la quale tra l’altro c’è una costante interlocuzione relativa alla rivisitazione del ruolo degli agenti – nella totale, ineludibile condivisione dei valori su cui si fonda lo sport, sinonimo di inclusione, rispetto e fratellanza e contrario – da sempre e per sempre – a ogni forma di discriminazione”. (DIRE)