Non voglio fare il guastafeste, ma il Concerto del 1 Maggio lo sento fasullo.
Non vedo motivi per festeggiare il lavoro, perché ne vedo sempre meno, poco tutelato e sottopagato. Troppe donne ancora sono tagliate fuori dall’attività lavorativa, per mancanza di asili o di sostegno a chi non è autosufficiente. Troppi giovani vengono spremuti nei lavoretti della gigi economy; troppi gli speculatori con la pancia e i rider senza mancia.
No, non ho voglia di musica, ma di lavoro giusto e di attenzione per i lavoratori, iniziando con l’ascoltare le proposte messe a punto dai sindacati, non ancora convocati.
Insomma, farei il Concerto solo negli anni in cui l’occupazione – compresa quella femminile – aumentasse. Altrimenti, meglio saltare. Sennò tutto diventa gioia artificiale, evasione, rimozione.
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