Entra nel vivo il Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta 2019, nella settimana del ricordo di Miran Hrovatin e Ilaria Alpi, uccisi 25 anni fa a Mogadiscio. Oltre 500 scatti memorabili, raccolti spesso in situazioni di pericolo ad ogni latitudine del pianeta, fra guerre ed emergenze, sono arrivati al Premio Luchetta nel nome e nel ricordo di Miran Hrovatin fino ad oggi: tener vivo il suo nome aiuta anche a non dimenticare che non è stata fatta luce sull’assassinio di Mogadiscio, né sono stati individuati colpevoli e mandanti di quella esecuzione.
Ed entra quindi nelle sue fasi clou la 16.a edizione del Premio Luchetta, rivolto a giornalisti e fotoreporter che, con il loro lavoro, ogni anno sensibilizzano sulle violenze e sopraffazioni subite dalle vittime più indifese, i bambini.
Sabato 23 marzo è prevista la riunione della giuria presieduta dal direttore di Rai News 24 Antonio Di Bella, composta fra gli altri dai presidenti Fnsi Giuseppe Giulietti, Assostampa Fvg Carlo Muscatello e Ordine regionale giornalisti Cristiano Degano: avrà il compito di valutare centinaia di corrispondenze pervenute dall’Italia e dall’estero fra tv news, tv reportage, carta stampata e web per testate italiane e straniere, fotografia. Le prime 15 edizioni hanno premiato molte delle migliori firme del giornalismo nazionale e internazionale.
Le terne finaliste della 16.a edizione saranno rese note lunedì 25 marzo. I vincitori saranno premiati nel corso di “Link, Festival del buon giornalismo”, in programma dal 10 al 12 maggio a Trieste, in piazza Unità. Saranno tre giorni fitti di dialoghi e dirette costanti con la notizia, una grande officina del ‘buon giornalismo’ con novità editoriali, interviste d’autore, talk dedicati ai temi di attualità con i protagonisti dell’informazione del nostro tempo.
Info www.premioluchetta.it www.fondazioneluchetta.org