Un appello alla Regione perché faccia i lavori di somma urgenza e metta in sicurezza il capannone sotto sequestro dove ha sede il Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta, è stato lanciato dagli organizzatori della marcia, con delegazioni provenienti da tutta Italia, che oggi si snoderà per le vie del capoluogo della Reggia, e sottoscritto da decine di partecipanti. Una marcia organizzata dopo il sequestro ordinato martedì scorso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ed eseguito dai carabinieri, dell’immobile di proprietà della Regione – ubicato nei pressi della Reggia borbonica – che da anni ospita il Centro sociale; l’associazione a Caserta gestisce lo Sprar, il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, lo sportello dedicato ai cittadini per la richiesta del reddito di cittadinanza e il progetto Piedibus. Il sequestro è stato disposto per problemi strutturali dell’immobile, fatiscente e bisognoso di messa in sicurezza. “Lo stesso Gip di Santa Maria Capua Vetere – spiega Mimma D’Amico, responsabile del Centro sociale – nell’ordinanza di convalida del sequestro, ha ribadito che è la Regione a dover fare i lavori urgenti, e solo così la nostra sede potrà riaprire e fornire servizi a immigrati e cittadini. Un’intera comunità chiede che il centro organizzativo di un modello di inclusione utile a tutti i cittadini ed esempio virtuoso in Italia, sia riaperto”. Dal canto suo il Procuratore di Santa Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone ha spiegato nei giorni scorsi di essere intervenuta per tutelare le persone che lavorano nel capannone, essendo concreto il rischio di crollo.
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