“Una giovane ed un giovane palestinesi, jannat salayma e ahmad azza, saranno a roma il 4, 5 e 6 febbraio per portare il grido di protesta del popolo palestinese contro l’ occupazione israeliana che, per la complice l’ignavia della comunita’ internazionale, lo opprime da oltre 50 anni in oltragio a fonamentali norme del diritto internazionale.
Ambedue militanti della yas (youth against settlements o gioventu’ contro gli insediamenti), provengono da hebron, la citta’ martire nella quale, nonostante appartenga alla zona della cisgiordania che secondo gli accordi di oslo dovrebbe essere sotto il controllo politico, militare ed amministrativo dell’autorita’ nazionale palestinese, si e’ stabilito un insediamento di 700 coloni israeliani e dove, con il pretesto della “sicurezza” dei coloni l’esercito israeliano inibisce ai palestinesi di transitare per la principale strada cittadina, la shuhada street.
Annualmente, promossa da yas di hebron, si svolge in tutto il mondo la campagna open shuhada street organizzata per richiedere l’apertura della strada, la liberazione dell’intera citta’ e di tutti i territori indebitamente occupati. Appunto per concludere la settimana di manifestazioni organizzata anche quest’anno in italia, promossa da assopace palestina, ed iniziata il 25 febbrio a milano giungono a roma jannat salayma e ahmad azza:
- Il 4 alle ore 18 saranno nell’aula magna della facolta’ valdese in via p. Cossa 40 (piazza cavour) per un dibattito con luisa morgantini, presidente di assopace palestina; donato cioli, di amnesty international italia; alberto barbieri, di medici per i diritti umani. A conclusione il duo traindeville terra’ un concerto di musica etnica.
- Il 6 mattina incontreranno professori ed allievi del liceo amaldi.
- Il 6 alle 18 parteciperanno al cinema farnese in campo de’ fiori al dibattito con il regista stephen natanson, che seguira’ alla proiezione del film “this is my land…hebron”.
In queste giornate attiviste/i e le otto organizzazioni aderenti alla rete romana di solidarieta’ con il popolo palestinese uniranno le loro voci nel chiedere la fine dell’occupazione ed il ripristino del diritto e della giustizia in terra di palestina perche’ vi dia finalmente luogo ad una pace giusta che garantisca la liberta’ e la dignita’di tutti i popoli”.
Lo scrive in una nota la Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese