“L’uccisione di Ilaria Alpi e Miran
Hrovatin lacera profondamente, a 25 anni di distanza, la coscienza civile del nostro Paese e suona drammatico monito del prezzo che si può pagare nel servire la causa della libertà di informazione”. È quanto affermato oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 25esimo anniversario dell’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
“In questo triste anniversario rivolgo un pensiero di solidarietà alle famiglie dei due giornalisti, insigniti della
Medaglia d’oro al Merito Civile della Repubblica italiana. L’impegno dei familiari contro le reticenze e i depistaggi, dopo l’immenso dolore subito, ha meritato e merita grande rispetto e
rappresenta un dovere della Repubblica”, sostiene il Capo dello Stato.
“Nel loro lavoro d’inchiesta –
ricorda Mattarella – Ilaria Alpi e Miran Hrovatin avevano trovato notizie di traffici illeciti, avevano raccolto
testimonianze, stavano compiendo verifiche e riscontri che interpellavano anche il nostro Paese. L’agguato, eseguito da un commando ancora ignoto nella matrice e nella composizione, ha
spezzato due vite e trafitto la libertà di tutti. I nomi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono accanto a quelli dei tanti
che, in Italia e nel mondo, sono divenuti bersaglio di vendette, vittime di criminali ritorsioni, di crudeli esecuzioni finalizzate a reprimere la autonomia delle persone, a intimidire
chi cerca notizie scomode, a imbavagliare il diritto alla verità”.
“Il testimone – ammonisce il Capo dello Stato – è nelle mani dei colleghi di Alpi e Hrovatin, dei giornalisti italiani, di
quanti avvertono come un dovere onorare quell’impegno di coerente professionalità che, a Mogadiscio, gli assassini hanno
voluto colpire. La libertà di stampa è il termometro della salute democratica di un Paese. Va coltivata e irrobustita ogni
giorno e centrale è la responsabilità delle istituzioni democratiche affinché siano sempre promossi i principi della nostra Costituzione e delle dichiarazioni internazionali in argomento”.