Altri 2 operai morti sul lavoro nella giornata di ieri in provincia di Palermo.Nicola Vitto di 48 anni, per essere caduto nel vuoto da un carrello elevatore e Francesco Paolo Agrusa di 26 anni, per essere stato colpito in testa una grossa pinza idraulica. Siamo arrivati, purtroppo, a 48 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno. Sto monitorando le morti sul lavoro dall’inizio del 2019 e vi assicuro che la lista fa impressione. Quello delle stragi sul lavoro è un dramma che non interessa quasi a nessuno, e di cui si parla raramente Se ne dovrebbe occupare la politica, in particolar modo il governo. Vi pare che questo stia accadendo in Italia? Occorre anche che si “riaccendano i riflettori” sui mezzi d’informazione su queste stragi sul lavoro, troppo spesso dimenticate. Molto spesso i familiari delle vittime sul lavoro, sono dimenticati, abbandonati da tutti con il proprio dolore, con i processi che molto spesso finiscono o con la prescrizione o con condanne troppo basse per i responsabili.
Quando i familiari non ottengono giustizia è come se il proprio caro fosse morto una seconda volta. Come ha detto il Presidente della Repubblica, “la sicurezza sul lavoro è un diritto di cittadinanza”. Queste stragi sul lavoro non fanno solo morti, rovinano famiglie e rendono tanti giovani orfani e soli. Dovrebbero essere aumentati i controlli per la sicurezza sul lavoro, e per far questo dovrebbero aumentare i tecnici della prevenzione delle Asl, che sono gli unici deputati a fare la stragrande maggioranza di controlli per la sicurezza sul lavoro nelle aziende. Ma quando parliamo di meno di 2000 tecnici Asl e circa 4 milioni di aziende da controllare, come possiamo sperare che le cose cambino per il meglio? Come sperare, alla fine, che trionfi la sicurezza sul lavoro e si riducano drasticamente le morti sul lavoro, quando viene fatto davvero poco di concreto perché questo accada?
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze