Tentare l’impossibile. In tutti i sensi. Ci limitiamo difatti a smentire benevolmente solo un tratto del perfetto articolo di Wlodek Goldkorn sulle elezioni in Israele (pubblicato da “L’Espresso”) quando sostiene che per Netanyahu: “nel mondo è impossibile che chiunque ami gli Ebrei”.
Forse perché siamo convinti che la Sicilia in cui vivo è l’approdo della smarrita dodicesima tribù d’Israele o perché da anni cerchiamo di realizzare una vera sinagoga in Sicilia, all’interno del progetto della “Piazza delle tre culture”, dove sogno possano confrontarsi le tre religioni monoteistiche.
Forse perché crediamo che senza la grande cultura israelitica non saremmo arrivati (forse) neanche al cuore del medioevo. Infine siamo convinti che tutti gli uomini che amano la storia e la cultura amino il popolo ebreo.
Tornando a Goldkorn, dal suo articolo, non si evince quale dibattito ci sia in Israele sui suoi rapporti con l’UE. Tra le nostre assurde convinzioni c’è pure quella che Israele è un’isola di Europa democratica all’interno del mondo Mussulmano.
Ecco che in Europa si dovrebbe riprendere la splendida idea del sempre compianto Marco Pannella: Israele nell’ Unione Europea. Già parlarne darebbe spazio alle migliori risorse per la pace in Europa ed in Israele. Una proposta che porterebbe pure milioni di arabi palestinesi a diventare cittadini dell’UE. Un progetto semplice e grandioso, pertanto facilmente realizzabile.