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Jan Kuciak era stato pedinato, spiato, fotografato di nascosto con il teleobiettivo nei giorni che precedettero il suo barbaro assassinio e quello della sua fidanzata, Martina Kusnirova, il 21 febbraio 2018. Le foto del pedinamento sono state rivelate da Maria Grazia Mazzola, inviata del Tg1 a Bratislava, in un servizio esclusivo per il programma TV7 del Tg1 trasmesso il 1 febbraio dalla Rai. Lo scoop è stato ripreso da tutti i giornali slovacchi e ha fatto capire a che punto di stallo sono le indagini della magistratura a un anno dall’assassinio che ha scosso l’intera Europa.
Certamente sono a un punto morto le indagini per accertare le responsabilità delle autorità di governo che non hanno garantito la sicurezza del giornalista fornendogli adeguata protezione, nonostante egli avesse denunciato le minacce ricevute. E anche le indagini per assicurare alla giustizia i mandanti sembrano girare a vuoto.
Lo scorso autunno erano stati individuati i quattro esecutori materiali del duplice omicidio ed erano stati avanzati sospetti sul possibile mandante, il controverso imprenditore slovacco Marian Kocner, ai cui affari poco chiari Kuciak aveva dedicato i suoi articoli. Kocner è stato accusato di frodi fiscali e di truffa allo stato, ma non dell’omicidio Kuciak.
Maria Grazia Mazzola ha riferito anche il contenuto di una telefonata minacciosa di Marian Kocner a Jan Kuciak. L’imprenditore gli dice: lei è bravo, ma perchè deve ficcare il naso nei miei affari? Aggiunge perentoriamente: “Ora basta” e insinua che povrebbe reagire. Questa la frase chiave tratta dall trascrizione della telefonata pubblicata anche dal notiziario online slovacco Aktuality.ski. Kocner dice: “Adesso sono io che comincio ad interessarmi a lei, a sua madre, padre, fratelli, vicini di casa e pubblicherò tutto ciò che trovo su di lei”.
Alla cerimonia commemorativsa che il 21 febbraio 2019 si è svolta in piazza a Bratislava, Josef Kuciak, il padre di Jan, ha detto: “Le indagini sono andate avanti, ma si sono fermate dopo l’arresto dei quattro accusati di essere gli esecutori materiale dell’omicidio, come se qualcuno volesse impedire la soluzione del caso”.
Tutto il mondo attende piena giustizia e tiene gli occhi sulle autorità di Bratislava come il padre di Jan.
ASP