BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

In Tribunale a Latina il processo per l’aggressione alla troupe de La7 dopo un servizio sullo sfruttamento dei braccianti. In aula anche Marco Omizzolo

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Il 18 aprile 2016 la giornalista Laura Bonasera e l’operatore Sirio Timossi furono minacciati mentre effettuavano un servizio sulla condizione dei braccianti agricoli a Sabaudia. Adesso entra nel vivo il processo a carico dei cinque imputati dell’aggressione. La Bonasera e Timossi hanno infatti ricostruito in Tribunale a Latina cosa accadde quel giorno. In aula c’era anche Marco Omizzolo, il sociologo che da anni segue il fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori indiani nell’agro pontino e che di recente è stato nominato Cavaliere della Repubblica proprio per il suo impegno in difesa dei diritti. Secondo quanto denunciato dalla giornalista e dal cameraman de La7, e poi recepito nel capo di imputazione, le cinque persone imputate di violenza e minaccia, “al fine di evitare la trasmissione di un servizio giornalistico effettuato tra le campagne di Fondi e Sabaudia ed avente quale oggetto lo sfruttamento di manodopera, costringevano Bonasera Laura e Timossi Sirio rispettivamente cronista e cameraman de La7, che avevano effettuato il servizio suddetto, ad arrestare la marcia dell’autovettura sulla quale viaggiavano, accusandoli di essere entrati nella loro azienda agricola senza il loro consenso”. In particolare l’imputato Paolo Pacitti ha afferrato la telecamera  e l’ha danneggiata, mentre Luigi Magrin “con tono minaccioso diceva che si sarebbe recato a trovarli”. In questo processo si contestano a vario titolo anche violazioni di norme igieniche e di sicurezza rilevate durante le successive ispezioni presso gli immobili dove vivevano i lavoratori immigrati. Nel corso dell’udienza le parti offese hanno fatto un ampio resoconto di cosa hanno subito quel 18 aprile di tre anni fa. Nessuno dei due ha chiesto di essere parte  civile. Per la difesa dei titolari delle aziende si è trattato di un equivoco e la lite sarebbe avvenuta perché Bonasera e Timossi erano entrati nelle aziende senza autorizzazione. Nella prossima udienza il Tribunale esaminerà il video del servizio giornalistico andato in onda su La7  e che rappresenta la prova documentale della denuncia.

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