Il Gup del Tribunale di Catanzaro ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile della Federazione Nazionale della Stampa nel processo a carico dei due giovani che a maggio 2017, con atteggiamenti intimidatori tentarono di impedire alla giornalista Rai, Angela Caponnetto, e alla troupe che l’accompagnava di effettuare un servizio ed effettuare immagini a Isola Capo Rizzuto, servizio che si occupava dell’esito dell’inchiesta denominata “Jonny”. Il 15 maggio di due anni fa la Direzione Distrettuale Antimafia portò a termine l’operazione omonima con 68 arresti e 16 persone indagate; dalle verifiche della magistratura era emerso che la cosca Arena aveva, per più di un decennio, messo le mani sul centro di accoglienza per immigrati, il Cara di Isola Capo Rizzuto, ed era riuscita ad accaparrarsi gli appalti indetti dalla Prefettura di Crotone per le forniture dei servizi di ristorazione. Angela Caponetto e i tecnici Rai erano andati sul posto per documentare tutto questo ma furono intimiditi e agli autori di quell’atto viene contestato dalla Procura di Catanzaro il reato di violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso, per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio. Il gup ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile della Fnsi, rappresentata dall’avvocato Giulio Vasaturo, in quanto organismo che raccoglie tutte le associazioni sindacali, compresa UsigRai, il sindacato dei giornalisti dell’azienda pubblica. Anche Angela Caponnetto sarà parte civile. Il gup deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio il prossimo 9 aprile.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21