Caso Alpi, Vignaroli: pronti a dare un contributo a indagini su omicidio Ilaria e Miran

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“Voglio provarci, voglio tentare di dare un contributo alle indagini sull’omicidio di laria Alpi e Miran Hrovatin”. E’ cauto l’onorevole Stefano Vignaroli, da pochi mesi alla guida della delicata commissione sulle ecomafie dove, negli anni, sono passate storie inquietanti che incrociano non solo i rifiuti ma anche interessi internazionali. Ed è proprio la connotazione internazionale del caso Alpi a rendere “complessa” una nuova analisi della vicenda, come ammette subito lo stesso Vignaroli.
Chiederà la consegna degli atti che la Procura di Roma non è riuscita ad ottenere? E rinnoverà l’invito all’Aise di trovare il teste che aveva fornito delle indicazioni utili e che poi è (ufficialmente) sparito?
“Sto intanto organizzando il lavoro in queste settimane, ho contattato Maurizio Torrealta cui chiederò una consulenza perché si tratta di una vicenda che, secondo me, ha bisogno di molto più che un’indagine parlamentare, con i poteri che può avere la Commissione. Poi farò tutto ciò che è nel mio potere e io, come è noto, sono per la desecretazione degli atti. Sappiamo che in questa indagine ci sono molte lacune incomprensibili e io davvero vorrei tentare di fare qualcosa per contribuire ad arrivare alla verità”
Per esempio? Cosa farà subito?
“Intanto sono interessato a chiedere specifiche informazioni sul movimento di alcune navi su taluni porti e mi rendo conto che non sarà semplice perché bisognerà coinvolgere le autorità di altri Paesi. La nostra Commissione si può occupare solo del nostro Paese, come sappiamo. Io vorrei fare solo cose mirate, che possono produrre dei risultati e tra queste ci sono le rotte seguite da alcune navi. Se ciò sarà utile, come mi auguro, la Procura potrebbe riaprire l’indagine sulle responsabilità penali.”
Crede di riuscire ad ottenere atti che sono stati negati alla magistratura ordinaria?
“Credo che bisogna provarci, cercare di avere tutto”
Il 20 marzo prossimo saranno trascorsi 25 anni dalla morte di Ilaria e Miran nell’agguato a Mogadiscio e ci sarà una cerimonia alla Camera. Verrà a spiegare come intende organizzare il nuovo lavoro d’inchiesta su questo caso?
“Non sono stato ancora invitato ma verrei volentieri, certamente”
Il Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Italia in questi giorni ha dichiarato a Radio Radicale di voler proporre la riapertura delle verifiche di competenza sull’agguato alla giornalista e al suo operatore avvenuto nel 1994, nel tentativo di cercare ancora la verità sui mandanti e sulla dinamica esatta. Lo stesso obiettivo che da anni Articolo 21, Fnsi e Usigrai perseguono, motivo per il quale il sindacato dei giornalisti Rai e la Federazione della Stampa, a giugno scorso, si sono costituiti parte offesa nel procedimento aperto dalla Procura di Roma in seguito all’arrivo, con molto ritardo, del fascicolo, proveniente dalla Dda di Firenze e contenente elementi nuovi su cui indagare. Purtroppo anche il supplemento d’indagine concesso a giugno si è chiuso pochi giorni fa con la richiesta di archiviazione, proprio perché la magistratura ordinaria non è riuscita ad ottenere le prove che cercava, compreso il reperimento del teste chiave. Da qui pare voglia ripartire Vignaroli e se così sarà questa iniziativa si andrà ad aggiungere alla campagna #noinonarchiviamo rilanciata da Artucolo 21, Usigrai ed Fnsi.


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