Il 2019 si è aperto con uno schema analogo sulla drammatica vicenda delle navi di Sea Watch e Sea Eye che diventano notizia solo se ne parla la politica.
Carta Di Roma con il Consiglio Nazionale dell’ordine dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa, lanciano un appello affinché nel racconto di questa ennesima crisi umanitaria che vede in ballo la vita di 49 persone, si distinguano i fatti dalla propaganda.
Questo l’appello:
L’Associazione Carta di Roma, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana rivolgono un appello ai direttori di testata ai giornalisti, ai redattori e a tutti i professionisti della comunicazione, a dare voce a quanto accade alle 49 persone a bordo della Sea Watch.
Come ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno “Sentirsi comunità significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri”. Approdare in un porto sicuro è un diritto, raccontarlo è un dovere dell’informazione.
Raccontarlo con i termini giuridicamente appropriati è una necessità inderogabile per rispetto della verità sostanziale dei fatti: quelle 49 donne, uomini e bambini sono innanzitutto persone, giuridicamente sono naufraghi, nessuno di loro è clandestino.