«Per l’ennesima volta – spiegano –, negli ultimi giorni il collega ha ricevuto via social minacce di morte, rivolte a lui e alla famiglia, pesanti insulti e attacchi, addirittura l’augurio di ‘documentare presto il funerale della madre’, di finire i suoi giorni con ‘molto dolore e pena’. A rivolgere tali ‘attenzioni’ a Berizzi sono sempre i soliti militanti di gruppi neofascisti e neonazisti di cui il giornalista ha raccontato le ‘gesta’ nei suoi articoli e nel libro ‘NazItalia’, accolto ad ogni presentazione con picchetti, striscioni minatori e insulti. Non è normale né tollerabile che chi inneggia al ritorno del fascismo e del nazismo possa sentirsi autorizzato a individuare e aggredire, anche solo verbalmente, chi come Paolo Berizzi altro non fa che denunciare alla pubblica opinione fatti sui quali anche la magistratura sta indagando».
Non solo, concludono Lorusso e Giulietti, «esprimiamo la vicinanza e la solidarietà del sindacato dei giornalisti al collega Berizzi, ma rivolgiamo con ancora più forza un appello a istituzioni e forze dell’ordine affinché a Paolo sia garantito di poter svolgere in sicurezza il proprio lavoro e alla sua famiglia di vivere serenamente».