«La Federazione nazionale della Stampa italiana si schiera ancora una volta al fianco del giornalista Paolo Berizzi, finito nel mirino di gruppi di estrema destra per il solo motivo di continuare a svolgere con la “schiera dritta” il suo lavoro di cronista. Per l’ennesima volta, negli ultimi giorni il collega ha ricevuto via social minacce di morte, rivolte a lui e alla famiglia, pesanti insulti e attacchi, addirittura l’augurio di “documentare presto il funerale della madre”, di finire i suoi giorni con “molto dolore e pena”. A rivolgere tali “attenzioni” a Berizzi sono sempre i soliti militanti di gruppi neofascisti e neonazisti di cui il giornalista ha raccontato le “gesta” nei suoi articoli e nel libro “NazItalia”, accolto ad ogni presentazione con picchetti, striscioni minatori e insulti. Non è normale né tollerabile che chi inneggia al ritorno del fascismo e del nazismo possa sentirsi autorizzato a individuare e aggredire, anche solo verbalmente, chi come Paolo Berizzi altro non fa che denunciare alla pubblica opinione fatti sui quali anche la magistratura sta indagando. Non solo esprimiamo la vicinanza e la solidarietà del sindacato dei giornalisti al collega Berizzi, ma rivolgiamo con ancora più forza un appello a istituzioni e forze dell’ordine affinché a Paolo sia garantito di poter svolgere in sicurezza il proprio lavoro e alla sua famiglia di vivere serenamente». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI.