7500 euro per realizzare un’inchiesta sono una somma non trascurabile, specie in questi tempi.Gli spazi per approfondire sono sempre meno e per i giornalisti indipendenti e freelance la vita si fa ogni giorno più dura. Ecco perché la scelta di Mani Tese, è apprezzabile e persino stupefacente. Una sfida che va controcorrente ed è per questo che ho accettato di far parte della giuria del Premio che ha come scopo la valorizzazione del giornalismo investigativo e sociale.
“I giornalisti indipendenti/freelance hanno scelto un lavoro scomodo, proprio come noi operatori di ONG. Un lavoro che qualcuno deve però fare. E per questo vogliamo premiarli” spiega Giosuè De Salvo, Responsabile Advocacy, Educazione e Campagne di Mani Tese.
L’Ong esiste da 50 anni e si batte per la giustizia sociale economica e ambientale nel mondo. “ Storicamente siamo impegnati per la difesa dei diritti umani , per la libera espressione e per la costruzione di una coscienza critica dei cittadini italiani e degli altri Paesi in cui operiamo, aggiunge De salvo. “Promuovere un premio per il giornalismo investigativo e sociale è un modo per portare avanti questo triplice impegno, in un’epoca che è sempre più caratterizzata dalla banalizzazione della complessità e dal ripiegamento su noi stessi, a scapito del bene comune.” C’è tempo sino al 28 febbraio per presentare i progetti da sottoporre alla giuria. Si tratta di inchieste originali su tematiche concernenti gli impatti dell’attività di impresa sui diritti umani e sull’ambiente in Italia e/o nei Paesi terzi in cui si articolano le filiere globali di produzione. Possono partecipare giornalisti singoli o in gruppo di ogni età, nazionalità e genere.
“Ci aspettiamo di portare alla luce fatti e storie di interesse pubblico poco noti e poco dibattuti, con un taglio sia di denuncia sia di proposta “ spiega De Salvo.
In giuria con me ci saranno Emilio Ciarlo dell’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e i giornalisti Eva Giovannini, Gad Lerner, Gianluigi Nuzzi, Francesco Piccinini, Stefania Prandi. Sono molto curiosa di vedere le proposte che arriveranno. So quanto tempo e impegno richiede la realizzazione di un’inchiesta seria, vale la pena di non lasciarsi sfuggire questa occasione.