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L’arte della Fuga inaugura la nuova stagione concertistica dell’Accademia Filarmonica Romana

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Un incontro da incorniciare: una delle formazioni più accreditate nel panorama musicale barocco, l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone e un monumento della storia della musica, Johann Sebastian Bach. Il 17 gennaio scorso il Teatro Argentina ha inaugurato la nuova stagione concertistica, la 198esima, dell’Accademia Filarmonica Romana, firmata dal nuovo direttore artistico Andrea Lucchesini, con “L’Arte della fuga” (“Die Kunst der Fuge”) del compositore tedesco Bach, un assoluto capolavoro musicale ma anche una delle sue opere più problematiche, con riferimento sia all’interpretazione che alla sua prassi esecutiva. Un’opera incompiuta e postuma, scritta, probabilmente, intorno al 1740 e pubblicata nel 1751. Una sperimentazione virtuale sul contrappunto – come viene definita dai più – certamente la composizione più articolata mai scritta con questa tecnica e comunemente ritenuta l’espressione più alta della polifonia contrappuntistica nell’intera storia della musica, composta da 14 fughe e quattro canoni.

La “Die Kunst der Fuge”, a causa della sua incompiutezza, è stata oggetto di numerose rielaborazioni, con chiavi di lettura sempre diverse ma ugualmente interessanti e ciò grazie alla scrittura del genio.

L’interpretazione che ne fa l’Accademia Bizantina, diretta da Ottavio Dantone, ha visto esibirsi sul palco del Teatro Argentina una formazione a sei: Dantone al cembalo, Diego Mecca alla viola, Alessandro Tampieri e Ana Liz Ojeda ai violini, Mauro Valli al violoncello e Stefano Demicheli all’organo. Sei musicisti straordinari sono stati capaci di riportare il pubblico indietro nel tempo, nei saloni delle corti settecentesche, dando all’opera di Bach, suo testamento umano e artistico, l’immortalità.

L’evento è stato il primo di 10 concerti, in calendario al Teatro Argentina sino al mese di Aprile, in cui sarà possibile ascoltare la grande musica da camera, che spazierà dal repertorio Barocco alla musica di oggi, al rock. Un progetto ambizioso, portato avanti dal Teatro Argentina in collaborazione con il Teatro di Roma, al quale sono stati chiamati a partecipare degli interpreti di assoluta fama.


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