“I migranti della Sea Watch devono sbarcare immediatamente”. L’appello firmato dagli operatori sanitari

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“I migranti della Sea Watch devono sbarcare immediatamente”, a cominciare dai minorenni. È l’appello firmato inizialmente da un’ottantina di medici, soprattutto pediatri, neonatologi, ginecologi, specializzandi, in servizio all’ospedale infantile Burlo Garofolo di Trieste e in altri ospedali del Friuli Venezia Giulia. Ma ormai le firme hanno superato quota 330, alle quali vanno aggiunte altre 300 firme di studenti in medicina.
L’appello è stato lanciato da Pierpaolo Brovedani, neonatologo del Burlo. I medici si rivolgono al governatore Fvg Massimiliano Fedriga e al sindaco di Trieste Dipiazza: “si dichiarino aperti i nostri porti e le nostre strutture per accogliere queste poche decine di migranti e prioritariamente bambini e minori”. Contestualmente i medici sollecitano il governo, il premier Conte e i ministri Salvini e Toninelli a “uscire dall’indifferenza e consentire lo sbarco di queste persone”.

Fedriga ha risposto condannando un presunto uso «della professione svolta nella pubblica amministrazione per promuovere proprie posizioni politiche». Il sindaco di Trieste ha tentato di evitare le polemiche: «I sindaci fanno i sindaci e devono amministrare le città facendo attenzione ai bilanci», ha detto subito dopo che la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin ha annunciato la propria adesione all’appello nel corso della cerimonia in municipio per i venticinque anni della strage di Mostar.

Ma ecco il testo completo dell’appello:
Come operatori sanitari, che quotidianamente si prendono cura della salute delle donne e dei bambini, assistiamo attoniti a quanto si svolge al largo di Siracusa, dove alla nave Sea Watch, con 47 migranti tra cui diversi minori a bordo, viene impedito lo sbarco a terra per soccorrere persone in pericolo e costrette all’addiaccio in un mare agitato ed esposte a temperature invernali.
Possiamo solo immaginare, nelle nostre comode e calde abitazioni, il dolore e l’angoscia degli adulti e dei bambini a così grave rischio di serie conseguenze fisiche e psicologiche.
Siamo indignati per l’indifferenza del nostro governo, che riduce questa tragedia umanitaria a mera questione di opportunità politica e a merce di scambio nei confronti degli altri stati europei.
Rivolgiamo un appello innanzitutto alle forze di governo locali, al Sindaco di Trieste Dipiazza e al Presidente della Regione Fedriga perché dichiarino aperti i nostri porti e le nostre strutture per accogliere queste poche decine di migranti e prioritariamente i bambini e i minori.
Chiediamo al Primo Ministro Conte, al Ministro degli Interni Salvini, al Ministro delle Infrastrutture Toninelli di uscire dall’indifferenza e consentire lo sbarco a terra di queste persone.
Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sanitaria con possibili tragiche conseguenze. Scongiuriamola subito, accogliamo i naufraghi. Ce lo impongono non solo le regole internazionali di assistenza e salvataggio in mare, ma anche il senso morale che deve caratterizzare la società civile, il dovere del pronto soccorso sanitario e infine, ma non ultime, la pietas e la solidarietà che deve caratterizzare ogni essere umano”.

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