Trentacinque anni dopo l’assassinio di mio padre – avvenuto, insieme a quello di Rosario Di Salvo, suo collaboratore, il 30 aprile 1982 – mio fratello Filippo ed io si ci siamo dedicati con impegno in una ricerca complicata dai tratti emotivi che comportava, chiedendoci sinceramente e con affetto e coraggio chi sia stato Pio La Torre, nostro padre.
Pio La Torre è stato l’unico parlamentare della Repubblica ucciso dalla mafia mentre era ancora in carica.
Porta il nome di Pio La Torre, accanto a quello dell’allora Ministro dell’Interno Virginio Rognoni, la legge che introduce il reato di associazione mafiosa nel codice penale, consentendo l’istruzione del maxi processo, insieme alle indagini patrimoniali e la confisca dei beni ai mafiosi.
Alla fine degli anni ’60 Pio La Torre si trasferisce a Roma con la famiglia al seguito. Viene eletto alla Camera dei Deputati, diventa uno dei principali collaboratori di Enrico Berlinguer. Nel 1981 torna in Sicilia e subito dopo diventa segretario regionale del Pci. Ha appena il tempo di promuovere un vasto movimento pacifista contro l’ installazione dei missili Cruise a Comiso. Avvia la raccolta di un milione di firme, organizza marce e manifestazioni. Sostiene la nomina di Carlo Alberto Dalla Chiesa a prefetto di Palermo. Ma avverte anche il rischio di una forte esposizione e teme la saldatura tra forze oscure e poteri criminali. ”Ora tocca a noi”, confida a Emanuele Macaluso pochi giorni prima di essere assassinato.
Si attraversano decenni e si raccontano fatti, ricordi, racconti, parole, emozioni, dove si narrano giorni per ripercorrere affetti, sentimenti, contrasti, condivisioni e impressioni, condividendo col lettore un ritratto fuori dal comune, dove il limite tra pubblico e privato è esile, come lo è stato nella vita di Pio La Torre. Superando, anzi, rifiutando la visione eroica del personaggio pubblico, emerge l’uomo Pio La Torre, coi suoi sogni, le convinzioni e anche le piccole manie e abitudini, raccontate dai due figli, ormai uomini che oggi hanno superato l’età che a loro padre fu dato di vivere.
Ne scaturisce una figura a tutto tondo, oltre il mito, oltre le semplificazioni: l’eccezionale normalità di un uomo che non ha mai voluto diventare un eroe, che si è identificato totalmente con le battaglie che ha condotto e sostenuto, l’umanità di un uomo scomodo ancora oggi, perché interroga ciascuno di noi, chiedendoci fino a dove siamo disposti a seguire noi stessi. Nel 1981 torna in Sicilia e subito dopo diventa segretario regionale del Pci. Ha appena il tempo di promuovere un vasto movimento pacifista contro l’ installazione dei missili Cruise a Comiso. Avvia la raccolta di un milione di firme, organizza marce e manifestazioni. Sostiene la nomina di Carlo Alberto Dalla Chiesa a prefetto di Palermo. Ma avverte anche il rischio di una forte esposizione e teme la saldatura tra forze oscure e poteri criminali.
“Ecco chi sei – Pio La Torre, nostro padre” edito delle Edizioni San Paolo è uscito nella primavera del 2017, a cura di Riccardo Ferrigato e la prefazione di Giuseppe Tornatore. Il libro è arricchito da immagini, foto e documenti inediti provenienti dall’archivio della famiglia La Torre.