Pino Petruzzelli, artista estremamente impegnato nel sociale, è un personaggio che meriterebbe di essere maggiormente conosciuto e non solo per un percorso di vita che lo ha posto in contatto con realtà politiche di cui mai è voluto essere solo testimone. Alterna la sua attività di commediografo, regista ed attore con esperienze umane che hanno lasciato il segno anche nella sua vita artistica. Trent’anni orsono crea con Paola Piacentini il Centro Teatro Ipotesi, che si occupa di temi legati al rispetto e alla conoscenza delle culture. Inizia così un viaggio che lo porta dalle riserve indiane del Nuovo Messico fino ai territori della ex Jugoslavia. Per anni si sposta attraverso le nazioni dell’area mediterranea condividendo la vita delle persone che incontra. Volendo davvero capire realtà che si scontrano tra di loro, è ospite in case palestinesi e israeliane dove si rende ancora più conto della fatica di vivere quel conflitto i cui protagonisti, in un modo o nell’altro, sono sempre degli sconfitti.
Da questi e da tanti altri viaggi nascono spettacoli in cui racconta la profonda umanità di chi è costretto a vivere situazioni difficili. Inizia con Piccolo viaggio lungo il Mediterraneo per poi proseguire a scrivere col giornalista de La Repubblica Massimo Calandri, Marocco, Albania e Il G8 di Genova. Nel 2004 scrive Grecia per fare rivivere il dramma di un giovane che il suo credo ha portato alla morte: racconta della vita dello studente Kostas Georgakis che si diede fuoco a Genova per protestare contro il regime dei colonnelli. Altro testo molto importante Zingari: l’Olocausto dimenticato coprodotto dal Festival di Borgio Verezzi e trasmesso da Canale 5 e da Rai 3. I testi da lui scritti sono molteplici e tutti in grado di fare conoscere realtà scomode che spesso vengono taciute o travisate. Come se tutto questo non bastasse, la sua presenza è quotidiana con un suo Blog su Il Fatto Quotidiano. Questa è una premessa utile a capire come si possa coniugare in maniera mai forzosa Arte e denuncia, spettacolo e impegno. C’era quindi grossa curiosità su come si sarebbe raffrontato con Don Chisciotte, personaggio con caratteristiche apparentemente antitetiche a quanto da lui scritto e messo in scena in precedenza.
La scelta di avere come unico compagno di ventura sul palcoscenico il bravissimo Mauro Pirovano faceva già intendere che in questa occasione i toni sarebbero stati più sereni e che quanto narrato sarebbe stato occasione per sorridere o ridere. Attore ‘di casa’ con lunga esperienza al Teatro Stabile di Genova e il Teatro dell’Archivolto sempre di Genova, Pirovano è fondatore del gruppo Broncoviz, con i quali ha partecipato alle trasmissioni TV quali Avanzi, Tunnel e Hollywood Party su RAI 3. Le previsioni non sono state confutate da quanto visto, uno spettacolo particolarmente divertente in cui i dialoghi più classici sono affidati a Petruzzelli e la parte più riletta a Mauro Pirovano che alterna l’italiano al genovese. La pièce non è a due personaggi – soprattutto Pirovano ne interpreta vari con tempi teatrali perfetti – ed il gioco che descrive la pazzia del cavaliere continua a crescere con una logica narrativa impeccabile.
Non mancano battute che possono rendere ancora più attuale quanto scritto da Miguel de Cervantes, ed in alcuni momenti si ride senza freni. La bravura dei due sta nel rappresentare sempre in maniera credibile e, diremmo, quasi classica il Cavaliere ed il suo scudiero donando loro sfaccettature sicuramente originali. Ottimo l’apporto del polistrumentista Alessandro Pipino – noto anche per il disco Al Darawish Radio Dervish (Il Manifesto 1996) – che propone brani noti e no, perfetti per sottolineare alcuni momenti dello spettacolo. Illuminato sullo sfondo del palcoscenico solo quando suona, grazie a luci soffuse aggiunge la sua magia a quella degli attori impegnati nel trasfondere i dialoghi. Molto originale l’inserimento nel finale di una sorpresa che non riveleremo con il coinvolgimento di alcuni giovani del Teatro Nazionale di Genova. Per meglio inserirsi nella magica atmosfera del testo, prima dello spettacolo nel foyer del Teatro Duse Tiziana Canfori ha dato vita ad un “Piano Bar Barocco” con un programma di musica popolare spagnola dell’epoca di Cervantes, tutti brani tramandati dalla cultura popolare.
Scheda spettacolo:
Pino Petruzzelli
Mauro Pirovano
Don Chisciotte
di Pino Petruzzelli da Miguel de Cervantes
Produzione Paola Piacentini
Musiche dal vivo Alessandro Pipino
regia Pino Petruzzelli
produzione TEATRO NAZIONALE DI GENOVA