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“Bisogna favorire la coesistenza pacifica, senza penalizzare la buona immigrazione”. Intervista a Foad Aodi

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Ha fatto molto discutere il caso del piccolo nigeriano deceduto, qualche giorno prima di Natale, a causa di un’ operazione di circoncisione effettuata clandestinamente. Questa tragedia, avvenuta a Monterotondo, ha messo in evidenza tutti i gravissimi rischi a cui si va incontro quando si percorrono vie completamente illegali per effettuare una qualsiasi operazione chirurgica.   Un fenomeno serio ed abbastanza preoccupante,  a cui bisogna prestare molta attenzione. Su questo delicato tema abbiamo posto alcune domande al professor Foad Aodi, medico fisiatra, presidente dell’  Associazione Medici di origine straniera in Italia (AMSI), e consigliere all’ Ordine dei Medici di Roma. Per evitare che , in futuro, accadano altri fatti drammatici come quello di Monterotondo, il suo messaggio è preciso: “Con l’ Associazione Medici di origine straniera in Italia, che sin dal 2000 collabora attivamente con l’Ordine del medici di Roma, abbiamo sempre voluto assicurare il diritto alla salute a tutti, difendendo con forza la legalità. Bisogna combattere, con ogni mezzo, tutte le pratiche illegali e che non rispettano le leggi. La pratica delle circoncisione, la quale viene applicata sia ai bambini musulmani quanto agli ebrei, è un legittimo atto religioso, riconosciuto, e non è affatto una pratica illegale.  Non va bene però, assolutamente, praticarla in modo illecito , clandestino, in un ambiente non idoneo, affidandola a  persone non qualificate. In Italia, a riguardo, è necessario approvare delle leggi ben definite, che vanno rispettate. La circoncisione deve essere compiuta in delle strutture pubbliche o private autorizzate, dove vi siano i permessi delle Regioni e delle ASL competenti. Purtroppo vi è un vero e proprio vuoto legislativo sulla materia, in quanto non esiste alcun accordo ufficiale tra la comunità musulmana e le autorità italiane. Non esistono quindi, strutture ufficialmente preposte per praticare la circoncisione, e questo rappresenta davvero un grosso problema.   Vi è da restare indignati verso chi confonde la circoncisione con l’infibulazione genitale, che è invece una pratica orrenda,  illegale e che va combattuta  con fermezza e decisione. Recentemente siamo riusciti ad aprire un poliambulatorio presso Civitavecchia, con la collaborazione della ASL locale. Il tutto è stato fatto  per cercare di aprire le porte alla legalità. Ma se non avremo presto una legge precisa sulla materia , le conseguenze potranno  essere purtroppo identiche a quelle della tragica morte del  bambino nigeriano a Monterotondo.   Secondo i dati in nostro possesso, il 35% circa delle circoncisioni sono compiute clandestinamente e  vengono effettuate in casa o in strutture non regolari da medici o da persone non qualificate. C’ è bisogno, al più presto, di un intervento preciso del Ministero della Sanità.

Può fornirci dei dati a riguardo ?

Certamente i costi da sostenere  nelle cliniche private sono molto alti. Rivolgo un appello al ministro Giulia Grillo, e a riguardo ringrazio il presidente della Federazione Nazionale del medici Chirurghi ed Odontoiatri, Filippo Anelli, che sta sostenendo la nostra proposta, di creare un accordo ufficiale con il Ministero della Sanità. In questo modo affronteremmo seriamente anche i problemi delle complicanze che si possono verificare sui bambini, come la sterilità e le infezioni. Non dimentichiamoci che  vi sono anche italiani che vogliono praticare la circoncisione ai propri figli, per motivi igienici. Nell’ ultimo anno la loro percentuale è in aumento del 5%, e l’igiene e la sicurezza vanno garantiti a tutti. Un altro problema, che è  affiorato negli ultimi anni, è inerente alle coppie miste, dove uno solo dei genitori è musulmano . Alcuni di loro praticano la circoncisione al proprio figlio tenendo all’oscuro dell’iniziativa il proprio partner. A         queste persone consiglio vivamente di coinvolgere sempre il proprio coniuge in queste delicate questioni. Spesso è capitato che alcuni uomini portassero i figli nei paesi di origine per praticare la circoncisione senza il consenso della moglie, quando invece il dialogo e le scelte comuni sono invece imprescindibili ed opportune.

Crede che molti immigrati non siano sufficientemente informati sui loro diritti ?

Come Amsi abbiamo da tempo aperto uno sportello dove diamo informazioni sui diritti sanitari, a tutti quanto lo richiedono. Su questo  siamo sempre stati chiari: il diritto alla salute  assicurato a tutti. Quel 35% di immigrati che pratica la circoncisione clandestina riguarda , nella maggioranza dei casi, persone che non hanno il permesso di soggiorno. Per questo motivo la salute deve essere garantita, perché fa parte del rispetto dei diritti umani. Bisogna anche impedire che si facciamo largo dei pregiudizi, come quello che gli immigrati portano malattie. Le comunità straniere devono essere maggiormente informate sui propri diritti.

Cosa pensa del recente “ Decreto sicurezza “ varato dal governo ?

Nel decreto è stato previsto di togliere il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Questo significa  eliminare dei diritti in alcuni campi fondamentali, come quelli della salute o dell’ istruzione. Va bene proteggere la sicurezza di tutti gli italiani, ma questo non può andare a discapito del diritto alla salute, che deve essere assicurato a tutti. Anni fa si è cercati di imporre a tutti medici di denunciare i clandestini che richiedevano cure, un provvedimento fortunatamente non è mai stato approvato. Bisogna favorire la coesistenza pacifica, senza penalizzare la buona immigrazione. Dato che siamo alla vigilia delle elezioni europee, ci auguriamo che su tutto questo non vengano fatte speculazioni politiche.  Rivolgo anche un sentito ringraziamento al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha dichiarato la disponibilità dell’Italia ad accogliere alcuni migranti della nave “Sea Watch”. Salvare vite e rispettare la dignità umana è sempre prioritario.


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