Una mostra di quadri del Barocco napoletano per battere la mafia casalese

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Nella terra di Gomorra qualcosa si muove ed in avanti. Se in un luogo sottratto ai mafiosi si portano e si espongono opere della pittura del Barocco napoletano significa che si è sulla buona strada. La straordinaria bellezza della pittura per ridare luce ad una terra dove il buio della notte è stato lungo, molto lungo. Il buio della notte è rappresentato dallo strapotere dei clan mafiosi che hanno determinato le sorti di una regione, di una terra come l’Agro aversano un tempo famoso per la fertilità dei campi oggi tristemente nota per aver dato i natali ai boss dei casalesi. Il luogo della mostra è il Centro Commerciale Jambo di Trentola-Ducenta, fino agli inizi di dicembre del 2015 nelle mani della primula rossa di Casapesenna, Michele Zagaria. L’ex numero uno del clan dei casalesi aveva il pieno controllo delle sorti amministrative del comune di Trentola-Ducenta e del centro commerciale. Per il suo posizionamento ed essendo l’unica realtà commerciale del territorio ne aveva favorito l’espansione fino a farlo diventare una delle strutture commerciali all’avanguardia per afflusso di persone e per introiti. Il centro commerciale almeno dagli inizi di questo secolo era diventato il gioiello di capastorta, una vera e propria banca per il clan, un centro di riciclaggio e di rinvestimento per tutte le attività criminali in capo alla famiglia di Michele Zagaria. Ma da tre anni le cose vanno diversamente.

Lo Stato si è fatto vivo e oggi ha la completa gestione amministrativa ed economica dell’azienda. Un cambio di rotta che serviva a Trentola-Ducenta e all’intero Agro aversano. Dopo il buio di un passato di collusioni e interazioni con la criminalità organizzata, a tre anni esatti dal sequestro, la mostra di pittura “Oltre la notte” è il coronamento dello straordinario lavoro di dialogo inter istituzionale tra organi dello Stato. Di quella simbiotica collaborazione tra l’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e la Magistratura che hanno avviato il radicale risanamento etico, morale, organizzativo, gestionale e commerciale del Jambo. Uomini delle Istituzioni impegnati, ormai senza sosta, nel ripristino della legalità, dello sviluppo e dell’etica economica, finanziaria e culturale nella gestione del Centro Commerciale.

Il Jambo, per conto economico, gestione e sviluppo aziendale, continua ad essere un modello all’avanguardia e riferimento nazionale nel settore della gestione dei beni confiscati e sequestrati alle mafie. “Oltre la notte” – così come concepita dallo stesso curatore, don Gianni Citro presidente della Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A. – è un percorso, un viaggio, un itinerario in cui il visitatore-protagonista, attraverso l’arte, si allontana gradatamente dalla sponda della notte per raggiungere un definitivo, seppur personale, approdo di luce. Le opere – collocate storicamente nell’arco temporale che va dalla seconda metà del ‘500 ai primi decenni del ‘700 e, pertanto, espressione del barocco di scuola napoletana – sono tutte intessute di quella sottile armonia tra opposti (tormento-beatitudine, profano-sacro, nero-bianco, male-bene, tenebre-luce) sul cui confine si colloca la verità. In questo percorso ideale e reale, le opere pittoriche non sono localizzate, attraverso un’anchilosata logica museale, secondo cui l’arte è accessibile ai pochi, bensì son poste con l’intento, che l’arte sia per i molti. Infatti, il visitatore reale non è solo (ed esclusivamente) l’intellettuale, ma anche l’uomo della strada, la massaia, il bambino e l’anziano. Semplicemente la famiglia. Mai prima d’ora nell’Italia Meridionale, in un urban market, ai fruitori e clienti era stata data l’occasione di poter “incontrare”, passeggiando, i dipinti, l’arte della pittura di Francesco Curia, di Teodoro d’Errico, di Santafede, di Filippo Vitale e di Assereto, di Falcone, di Massimo Stanzione e, infine, di Francesco Solimena.


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