Cosa resta dell’infanzia in guerra? Quando un ricordo smette di essere un ricordo e diventa un fardello? Come si racconta un padre che non c’è più?
Se chiudo gli occhi… La guerra in Siria nella voce dei bambini punta i riflettori sul conflitto siriano dando voce ai racconti di bambine e bambini nel loro passaggio dalla guerra all’esilio; bambini ancora intrappolati in un passato doloroso e alle prese con un difficilissimo presente nei campi profughi in Libano.
Quattro storie raccolte dalla autrice e giornalista, Francesca Mannocchi, che prendono vita nei disegni dell’illustratrice siriana Diala Brisly, anche lei fuggita in Libano per lasciarsi alle spalle quella stessa guerra raccontata dai giovanissimi protagonisti. Bambine ferite che diventano spose, bambini trasformati in padri di famiglia, costretti a lavorare al posto di uomini che non ci sono più, persi nell’incomprensibilità di un conflitto che non vede fine.
Questo libro non è solo uno strumento per capire ciò che è stato: è anche un invito alla pace. Una pace possibile solo a partire dall’istruzione di chi avrà sulle spalle il compito di ricostruire un paese ferito e la sua memoria: i bambini.
Presentato a Roma, in occasione di Più Libri Più Liberi, è in tutte le librerie dal 29 novembre.
Francesca Mannocchi
Autrice e regista di “Isis Tomorrow, the lost soul of Mosul” – presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2018 – Francesca Mannocchi è una reporter freelance. Collabora con la televisione italiana (RAI 3, LA7, SkyTG24) e testate italiane e internazionali (L’Espresso, Al Jazeera, Middle East Eye, The Week). Racconta le migrazioni e le aree di conflitto, ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Libano, Siria, Afghanistan, Tunisia. Ha vinto il Premio Giustolisi con un’inchiesta sul traffico di migranti e sulle carceri libiche e il Premiolini 2016, il principale premio giornalistico italiano. Il reportage autobiografico per l’Espresso, “Io, la mia malattia e il patto spezzato”, ha acceso un forte dibattito all’interno del mondo politico sul tema della salute pubblica e accessibile a tutti in Italia.
Diala Brisly
Diala Brisily inizia la sua carriera di illustratrice presso il canale siriano Spacetoon, dove diventa layout artist per diversi cartoni animati. La sua carriera abbraccia diverse competenze, inclusa la concept art, la pittura, il fumetto e il characters design. Contemporaneamente, la partecipazione a campagne politiche è stata la sua forza trainante, facendo sì che temi come giustizia, libertà e diritti umani, apparissero costantemente in tutti i suoi progetti. Nel 2014 ha iniziato a disegnare murales nei centri di accoglienza in Libano per sostenere l’istruzione e dare messaggi positivi ai bambini che avevano patito la guerra e che ancora soffrono dopo la fuga.
ROUND ROBIN EDITRICE
La Round Robin nasce con l’obiettivo di coniugare narrativa di giovani autori emergenti e inchiesta giornalistica. Negli anni si consolida nell’ambito della saggistica, del giornalismo investigativo e del graphic journalism con titoli dal forte richiamo al sociale e alla lotta alle mafie. Tra le firme che oggi compongono il catalogo Round Robin, anche nomi del giornalismo italiano mainstream come Gianni Barbacetto (Il Fatto Quotidiano) e Giovanni Tizian (L’Espresso). Molte le pubblicazioni degli ultimi anni in cui spiccano autori della grande letteratura italiana, da Andrea Camilleri al premio Nobel, Dario Fo, che hanno collaborato e contribuito ad alcune pubblicazioni (“Antonino Caponnetto, non è finito tutto” e “Sulla cattiva strada, seguendo Don Gallo”). Rinomati i premi assegnati alla casa editrice, tra cui il Premio Giancarlo Siani, il Premio Andrea Pazienza e la candidatura per tre volte al Premio Strega, con “La guerra è finita”, “Orientalia” e “Atlas”.