Oggi, come ogni 14 del mese si rinnova la scorta mediatica per chiedere “Verità per Giulio Regeni” e da maggio anche la liberazione di Amal Fathy, moglie di Mohamed Lofty, Direttore della Commissione egiziana per i diritti umani e le libertà, arrestata con accuse di calunnie, in un primo momento, e di terrorismo con un secondo procedimento. Il 26 dicembre è prevista una nuova udienza che dovrebbe concludersi con la sentenza del processo di appello per la condanna a due anni solo per aver postato su Facebook un video in cui denunciava le molestie sessuali subite personalmente e in generale bei confronti delle donne egiziane.
Intanto ieri Il Parlamento Europeo ha dato il via libera a larga maggioranza a una risoluzione presentata dall’onorevole Barbara Matera con la quale si impegnano le istituzioni europee nella richiesta all’Egitto affinché garantisca che sia fatta piena ed assoluta luce sulla morte di Giulio Regeni.
Nel testo si fa riferimento alla necessità di raggiungere la verità sul sequestro, la tortura e l’uccisione del ricercatore italiano. Come ha ricordato anche il presidente della Camera Roberto Dico, si tratta di un passo significativo che va nella giusta direzione.
Articolo 21 si associa al e per il quale ringraziamento ai parlamentari europei di tutti i gruppi e si tutti i Paesi che hanno votato questo testo che ricorda come Fico abbia disposto la sospensione dei rapporti parlamentari della Camera dei deputati italiana nei confronti dell’assemblea egiziana.
La risoluzione pone inoltre l’accebto sulla situazione dei diritti umani in Egitto chiedendo la liberazione immediata dei difensori dei diritti umani, fra cui Amal Fathy e evidenzia l’inerzia della procura egiziana nei confronti di quella italiana.
“Fin dal primo momento – ha dichiarato il presidente della Camera – ho ricordato che la verità per Giulio, ricercatore italiano ed europeo, non avesse confini nazionali. Per questo il messaggio dell’Europarlamento, forte e chiaro, e molto importante: l’Europa tutta vuole questa verita'”,
Ci auguriamo che anche il governo italiano assuma una posizione verso l’Egitto altrettanto forte.