Due milioni di euro. È quanto gli italiani hanno donato nel secondo semestre del 2018 per le cause sociali pubblicate da GoFundMe, piattaforma di raccolta fondi nata negli USA nel 2010. Oltre mille le campagne attivate sulla sezione italiana del sito di crowdfunding, aperta proprio dal 1° luglio, per storie che hanno interessato tutta la comunità di donatori. Un fiume di solidarietà ha attraversato tutto il Paese, da Ventimiglia a Palermo, per realizzare sogni e speranze di chi ha chiesto aiuto attraverso un appello sul sito, attivando delle raccolte per spese mediche, spese legali, emergenze, beneficenza.
Le città più solidali
Nella top ten delle città che hanno donato di più al primo posto un ex aequo Milano e Roma con 150 mila euro ciascuno. Al terzo posto Torino con 40mila. Quest’ultima è seguita da Bologna e Firenze, rispettivamente con 25mila e 20mila euro. Poi Genova con oltre 17mila. Il Sud piazza nella top ten Napoli, Palermo e Catania: ognuna di queste città ha donato alle cause oltre 10mila euro. “In soli sei mesi dall’apertura della sezione italiana, ci confermiamo come strumento più importante di raccolta fondi sociale – racconta Elisa Liberatori Finocchiaro, manager GoFundMe per il Sud Europa – disegnando una vera e propria geografia della solidarietà. Tanti italiani hanno scelto di donare direttamente a chi è in difficoltà, senza intermediazioni e in totale trasparenza e sicurezza”.
Le storie più emozionanti
La raccolta fondi sociale si è imposta nel 2018 come strumento per le persone che hanno un progetto di solidarietà o che hanno bisogno di aiuto per andare avanti. Se da un lato è possibile disegnare una geografia della solidarietà in base alle donazioni, dall’altro si può raccontare un intero Paese partendo dalle storie che hanno emozionato gli italiani in quest’anno. Partendo dal Nord Italia, da Ventimiglia, dove il Bar Hobbit di Delia rischiava la chiusura perché cerca quotidianamente di dare una mano ai migranti che vogliono passare il confine con la Francia. Una grande campagna di solidarietà ha permesso oggi al bar di rimanere aperto: sono stati raccolti oltre 34mila euro per scongiurare la fine di un avamposto di umanità. Rimanendo in Liguria sono state attivate alcune campagne dopo il crollo del Ponte Morandi e l’emergenza dovuta al maltempo, che ha interessato tutto il Nord Italia. Sempre a Genova, stavolta all’ospedale Gaslini, è stato appena operato Hussein, un bimbo iracheno di 12 anni, che da Mosul – grazie alla caparbietà di un ingegnere modenese e alla sua raccolta fondi – è riuscito a giungere in Italia per un delicatissimo intervento al cuore. C’è anche chi dall’Italia ha potuto avere la possibilità di essere visitato da una equipe medica statunitense in Texas: è la storia di Luca Cardillo, ventitreenne di Giarre (CT) con un tumore alla gamba. Sempre in Sicilia, a Marzamemi Michele, rimasto senza un tetto e senza un lavoro a due anni dalla pensione, sta ricominciando una nuova vita grazie alla raccolta fondi lanciata dal sindaco della sua città.
La piattaforma per cambiare il mondo
Buoni propositi per il 2019? “Immaginiamo un mondo in cui le persone abbiano la possibilità di cambiare le cose – spiega Rob Solomon, Ceo di GoFundMe – Vogliamo aiutare le persone ad aiutarsi a vicenda, nei momenti difficili. Vogliamo che la piattaforma sia il luogo in cui le persone possano trasformare la compassione in azione, e in cui possano nascere dei veri e propri movimenti”. Un connubbio vincente, quello tra tecnologia e solidarietà, che permette a tutti di poter cambiare la propria vita e quella degli altri.
Altre informazioni sulle campagne e sul 2018 di GoFundme
https://www.gofundme.com/2018