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“Pluralismo dell’informazione”. Appello al presidente del Consiglio

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Illustrissimo Presidente ci  rivolgiamo a Lei per chiederLe di intervenire per un ripensamento urgente del Governo da Lei presieduto, rispetto ai tagli indiscriminati di risorse del Fondo per il Pluralismo e l’innovazione dell’informazione. 

Tagli di risorse che il suo Esecutivo, stando a diverse dichiarazioni di suoi esponenti, si  appresterebbe   a formalizzare in uno specifico emendamento all’interno della Legge di Bilancio in discussione al Senato. Autorevoli esponenti del suo Governo hanno annunciato pubblicamente tagli immediati, con effetto dal 2019, del finanziamento pubblico a valere sui giornali cooperativi e delle altre realtà no profit, e l’introduzione di tetti al disopra dei quali scatterebbe una diminuzione percentuale del contributo spettante alle imprese.

Se questo corrispondesse al vero si determinerebbe, Illustre Presidente, non solo un uso distorto della Legge 198 del 2016, visto che si andrebbero ad introdurre trattamenti diversi rispetto a quanto in essa contenuto, ma si affermerebbe una volontà unilaterale, tramite la quale, senza alcun confronto con le associazioni di categoria, si andrebbero a modificare o calpestare uno dei principi fondamentali della Costituzione Italiana.

Il Fondo per l’editoria è nato con l’intento di dare dimensione generale e programmatica, nei tre anni successivi alla sua costituzione, alle imprese cooperative e non profit del settore, consapevoli tutti che, nel delicato ambito dell’informazione, non possa essere, certamente, il mercato il solo regolatore della tenuta delle imprese.

E’ per questo, Presidente,  che ci rivolgiamo a Lei affinché possa porre rimedio rispetto a misure che andrebbero immediatamente a colpire in modo diretto diverse testate locali e nazionali.

Di fronte a scelte che si rivelerebbero molto gravi e con conseguenze drammatiche sulla tenuta delle testate cooperative e non profit e sull’occupazione, diretta e indiretta, nel settore   le nostre associazioni   rivolgono  a  Lei, Illustrissimo Presidente, così come già fatto in un recente incontro con il  Sottosegretario Crimi,  l’appello per 

  • ritirare  l’emendamento riferito ai tagli all’editoria
  • avviare con urgenza un Tavolo di confronto con tutte le categorie impegnate nella filiera editoriale dell’informazione per ricercare, a partire dalla Legislazione attuale, ogni possibile miglioramento sul terreno del rigore, della trasparenza e dell’innovazione.

Un Tavolo aperto e di merito con le diverse Associazioni e Categorie economiche  della filiera che affronti il tema di che cosa modificare, di come modificare  e in quali tempi.

Risulta a noi necessario avviare subito questo confronto sulla attuale Legge sull’Editoria per aumentare la certezza, il rigore, la trasparenza e l’innovazione, ma anche per individuare gli strumenti per  la promozione di nuove e giovani realtà informative  che possono ridare voce  indipendente a tanti territori del Paese che ne sono ormai  privi  di fronte ai fenomeni di concentrazione in atto nel mercato dell’informazione e dei media.

Se la normativa attuale viene giudicata dal suo Governo come “da cambiare” siamo certi che comprenderà come, però, testate cooperative e non profit, presenti da anni in tante aree del Paese, non possano ritrovarsi improvvisamente, già a partire dal 2019, a far fronte, in pochi giorni, a tagli drastici ed immediati che andrebbero a colpire la loro capacità di tenuta.

Se il tema sottolineato dal suo Governo si connette, poi, ad un rinnovato bisogno di modalità del contributo per garantire che esso sia erogato in modo sempre più rigoroso, trasparente e  selettivo verso le imprese cooperative e non profit del settore, le scriventi associazioni sono le prime a voler contribuire a questa nuova fase.

La nostra è una volontà, certo, di tutelare e di fornire l’indispensabile supporto alle realtà esistenti, ma, nel contempo, quello di sostenere nuove realtà che intendano operare, su carta o online, in radio e  tv locali,  con competenze, qualità e passione, per affermare nelle esperienze quotidiane e nel rapporto con le comunità, la funzione sociale e di interesse pubblico del “pluralismo dell’informazione”.

In una situazione già particolarmente difficile per l’intera filiera editoriale e di fronte a fenomeni crescenti di concentrazione nazionale ed internazionale (in logica di più accentuata cross-medialità),  risulta per le scriventi Associazioni sempre più   evidente come siano necessarie politiche di sostegno, dirette ed indirette, da parte dello Stato, connesse al pluralismo e alle politiche industriali, che siano in grado  di  rivisitare gli attuali strumenti normativi per renderli in grado di corrispondere a queste nuovi scenari di cambiamento a tutela della tenuta  della filiera editoriale, di una più ampia pluralità di voci al suo interno e della sua qualità, ma anche a sostegno e tutela delle migliaia di lavoratori che in questa filiera sono quotidianamente  impegnati.

Meno giornali, meno liberi: ogni testata che scompare è un danno ed un’offesa per la nostra democrazia!

E’ solo, quindi, con la necessaria gradualità e misura che si può procedere verso cambiamenti normativi che consentano, però, come più volte per altro ribadito dal sottosegretario Crimi, di non penalizzare e compromettere la continuità delle cooperative e delle altre realtà non profit.

Per questo confidiamo sul Suo impegno a rinviare i tempi di applicazione di ipotesi di tagli dei Fondi al 2020  per creare le condizioni rapide per un confronto serrato sul merito dei cambiamenti da proporre alla attuale Legge  che potrebbe, crediamo, vederci tutti, parte pubblica, cooperative, altre realtà no profit, privati,  impegnati per costruire nel 2019 soluzioni adeguate ed innovative di sostegno all’intera filiera editoriale.

Alleanza delle Cooperative Comunicazione, File, Fic, Uspi  auspicano,  infine, che possa essere da Lei accolta la richiesta di un incontro urgente e costruttivo con le scriventi nel merito dei temi sollevati e delle conseguenze gravi per la tutela del pluralismo, la tenuta delle imprese e dell’occupazione nel settore  che potrebbero determinarsi se il Governo intendesse procedere nella direzione annunciata.

Una pagina su quotidiani e periodici per rivolgere un appello al Presidente Mattarella, la Federazione Italiana Liberi Editori:
“Pluralismo  e libertà di stampa in pericolo, intervenga il Quirinale”


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