L’annuncio è arrivato ieri con una nota diffusa in contemporanea dal Vaticano e dal governo dell’emirato
Per la prima volta un Papa si recherà in un Paese della Penisola Arabica: dal 3 al 5 febbraio 2019 Francesco sarà in visita ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti.
L’annuncio è arrivato ieri con una nota diffusa in contemporanea dal Vaticano e dal governo dell’emirato. «Accogliendo l’invito dello sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan – si legge nella dichiarazione del direttore della Sala stampa vaticana Greg Burke – papa Francesco visiterà Abu Dhabi per partecipare all’incontro interreligioso internazionale sulla fratellanza umana. La visita avviene anche in risposta all’invito della Chiesa cattolica negli Emirati Arabi Uniti».
Il viaggio ad Abu Dhabi cadrà poco prima di quello già annunciato in Marocco – in programma il 30 e 31 marzo. E come già accaduto nel 2018 in occasione della visita all’Università di al Azhar, in Egitto, il Pontefice interverrà a un momento interreligioso organizzato da un’istituzione islamica. È interessante inoltre osservare che sia il viaggio in Marocco sia quello negli Emirati Arabi Uniti cadranno nell’anno in cui la Chiesa ricorda gli otto secoli dall’incontro tra san Francesco e il sultano Malik al-Kamil, che avvenne a Damietta in Egitto nel 1219. Il Papa aveva già ricevuto in udienza in Vaticano nel 2016 lo sceicco Mohammed bin Zayed mentre l’anno precedente era stato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin a visitare gli Emirati Arabi Uniti in occasione della consacrazione della seconda chiesa cattolica di Abu Dhabi, dedicata a San Paolo e costruita nel quartiere di Musaffah.
Accanto alla dimensione interreligiosa il viaggio di Francesco ad Abu Dhabi avrà anche un profondo significato ecclesiale: il Golfo Persico è da tempo la casa anche di centinaia di migliaia di lavoratori cristiani immigrati, provenienti da tanti Paesi dell’Asia e dell’Africa. Solo negli Emirati Arabi Uniti sono circa un milione, cioè il 10 per cento della popolazione. Una Chiesa migrante, che vive dietro le quinte dei grandi grattacieli spesso in condizioni precarie e che questo viaggio di Francesco aiuterà a portare alla ribalta. In una nota il vicariato apostolico dell’Arabia Meridionale, nella cui giurisdizione si trovano gli Emirati Arabi Uniti, ha precisato che il Papa arriverà ad Abu Dhabi la sera di domenica 3 febbraio e ripartirà a mezzogiorno di martedì 5 febbraio.
Lunedì 4 Francesco parteciperà alla conferenza interreligiosa, mentre la mattina successiva presiederà una Messa ad Abu Dhabi. Su questa celebrazione il vicario, il vescovo di origine svizzera Paul Hinder, ha offerto un dettaglio importante: le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno acconsentito al fatto che la celebrazione si tenga “in un luogo pubblico”.
Non è un fatto scontato per una città della Penisola Arabica: ordinariamente, infatti, le attività religiose delle comunità cristiane sono possibili solo all’interno delle chiese, dove ogni settimana si celebrano decine di Messe per poter accogliere tutti. Quindi per la prima volta i cristiani locali potranno tenere una liturgia in uno spazio molto più grande e senza restrizioni. «Un gesto – ha commentato monsignor Hinder – che apprezziamo e riconosciamo». Quanto al significato di questa visita monsignor Hinder ha invitato i fedeli ad accogliere papa Francesco «con cuore aperto e pregando con san Francesco d’Assisi: “Fammi strumento della tua pace”. Possa questa visita conclude il vicario apostolico per l’Arabia Meridionale – rappresentare un passo importante nel dialogo tra musulmani e cristiani e contribuire alla mutua comprensione e alla costruzione della pace in Medio Oriente».
Lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan nel 2016 dal Papa / ANSA LE TAPPE Tra i temi centrali del pellegrinaggio la partecipazione all’incontro interreligioso sulla fratellanza umana e l’abbraccio a una Chiesa migrante: il Golfo Persico è infatti casa per un gran numero di lavoratori cristiani da Stati “stranieri” E in Bahrein la Cattedrale sarà pronta entro il 2021 Sarà pronta entro il 2021 la Cattedrale di Nostra Signora e sarà il centro della comunità cattolica d’Arabia. I lavori prevedono – come ha scritto recentemente “L’Osservatore Romano” – la realizzazione della curia episcopale, di una casa di accoglienza e di un centro di formazione. L’intera struttura sorgerà in Bahrein, a circa venti chilometri dalla capitale Manama. (Avvenire).
Da sanfrancesco
http://credit-n.ru/zaymyi-next.html
http://credit-n.ru/zaymyi-next.html http://credit-n.ru/zaymyi-next.html http://credit-n.ru/zaymyi-next.html
http://credit-n.ru/zaymyi-next.html