Eroi per caso, ma non troppo… Messi davanti ad una scelta di coraggio improvvisa hanno percorso la strada più difficile: essere antirazzisti, non uniformarsi ad un gregge indistinto di pecore, che belano per paura o immotivato odio. I napoletani Igor Trocchia e Maria Rosaria Coppola per “impegno sociale e civile” saranno premiati dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme con molti esponenti del volontariato, della solidarietà e del terzo settore: 35 cittadini che si sono distinti per l’esempio dato.
Trasferitosi dal quartiere periferico Ponticelli a Dalmine, Trocchia è balzato alla cronaca per aver ritirato i suoi piccoli giocatori di calcio del Pontisola (Bergamo) dal campo dopo ripetuti “buu” razzisti dei tifosi avversari contro un proprio giocatore di colore. Un piccolo gesto, ma di grande stile, che potrebbe essere di esempio al mondo del calcio italiano. Proprio in questi giorni il difensore del Napoli Kalidou Koulibaly è stato vittima di vergognosi cori razzisti, provenienti dagli spalti di San Siro in occasione della trasferta della squadra di Ancelotti sul campo dell’Inter. In molti hanno ritenuto che la partita dovesse essere interrotta. Purtroppo non sempre la temerarietà si sposa con il mercato…
“Tu non sei razzista, si strunz!”. Maria Rosaria, la pasionaria della Circumvesuviana di Napoli ha 62 anni e due figlie, da quando ne aveva fa la sarta e da venti anni lavora a tempo indeterminata alla sede della Rai di Napoli. La signora si è fatta notare per aver difeso, senza preoccuparsi delle conseguenze, un immigrato offeso ingiustamente. Lo ha fatto senza che nessuno intervenisse, mentre lo xenofobo di turno inveiva con violenza verbale contro di lei e continuava ad alta voce (quasi un comizio pubblico) a pretendere ragione argomentando la superiorità della sua razza. “L’Italia non è loro, è nostra!», ha gridato minaccioso. La lei non si è fatta intimorire e indicando l’immigrato ha risposto: «Preferisco che sia la sua, non la tua». E poi gli ha fatto capire che poteva anche difendersi a colpi di ombrello.
Diventati presto star del web, Igor e Maria Rosaria sono due persone semplici. Hanno agito naturalmente, senza preoccuparsi del contesto, dei rischi. Insomma non pensavano di ricevere premi e plausi, il loro è stato uno comportamento spontaneo. Un agire lontano dai riflettori, dai sermoni delle eterne campagne elettorali, ma vicino al cuore e all’essere umani. Purtroppo in questo momento in Italia un’assoluta rarità.