Tagli! Tagli! Tagli! Tagli all’editoria! L’attuale Governo dice di aver raggiunto il suo obiettivo cercando di far credere ai cittadini che è un risparmio per le casse dello Stato. E’ tra le più grandi fakenews che esperti di mistificazione hanno impacchettato e servito come amaro regalo di Natale a 10mila persone che lavorano nelle 150 testate mirate e colpite da questa legge di bilancio già sbilanciata, a dir poco, nell’impostazione. Esultare per questo obiettivo raggiunto, invece, vuole dire danzare in modo macabro sulla pelle delle famiglie di 10mila persone. Vuol dire anche sottrarre occupazione ad un settore che garantisce pluralismo e democrazia, quello della libera editoria, appunto. Vuol dire attentare alla nostra Costituzione, in particolare all’articolo 21 sulla libertà di informazione.
No, non è un risparmio il taglio dei fondi all’editoria. È solo un piano diabolico per sopprimere il dissenso e per impedire la libertà di fare domande. Ma noi, giornaliste e giornalisti di ControCorrente, nell’esprimere solidarietà alle colleghe e ai colleghi che subiranno le drammatiche conseguenze di questi cosiddetti tagli, sosteniamo che bisogna fare le domande anche quando non ci sono le risposte. E vogliamo che i cittadini sappiano che sono vittime di un grande imbroglio, perché il vero motivo del taglio dei finanziamenti all’editoria è solo uno: imbavagliare l’informazione!
ControCorrente Roma
Questo video realizzato da “il manifesto” aiuta a smascherare le bugie: https://youtu.be/-8UGqsM77d4