È l’allarme lanciato dall’Esecutivo Usigrai in occasione dell’incontro con la redazione Rai della Valle D’Aosta, prima tappa di un giro in tutte le redazioni d’Italia che il sindacato dei giornalisti ha avviato per far conoscere il nuovo Contratto di Servizio.
“I governi passano, mutano ma le vecchie cattive abitudini restano: altro che “cambiamento”! Tutti uguali nei confronti della Rai: poltrone da occupare e fondi da tagliare. La manovra che sta per approdare in Parlamento rende definitiva la sottrazione alla Rai della metà del cosiddetto extragettito. E allora facciamo chiarezza: quello che in maniera volutamente ingannevole il governo Renzi ha definito “extragettito”, in realtà è recupero di evasione, ovvero soldi che spettavano da sempre alla Rai.
Il 50% – quasi 100 milioni – è stato sottratto alla Rai per 3 anni, ma l’impegno era di farlo tornare al Servizio Pubblico dal 2019.
Ora il governo Lega-M5S continua con questa distrazione di fondi. Un danno rilevante per la Rai, tenuto conto del blocco a 90 euro del canone e dell’aumento dei costi derivanti dagli obblighi imposti attraverso il Contratto di Servizio. Infine una domanda: il governo Renzi usò quei soldi per finanziare il Fondo per il pluralismo. Visto che l’attuale governo ne ha annunciato la soppressione, per cosa useranno quei soldi?”. Lo scrive l’Usigrai in una nota