Contea di Kilifi, periferia di Malindi, Kenya. In un piccolo villaggio, Chakama, arriva un pick-up con a bordo uomini armati di AK 47, iniziano a sparare e feriscono 5 persone, tutte locali.
Ma l’obiettivo è Silvia Constanza Romano, volontaria italiana di Africa Milele onlus di Falcineto, in provincia di Pesaro.
Una giovane coraggiosa che voleva aiutare gli ultimi, ‘a casa loro’, direbbero signori che nulla o poco sanno dei sacrifici della cooperazione e che oggi potrebbero avere in mano il suo destino.
Silvia è giovanissima. ha solo 23 anni, ma da tempo ha scelto di essere una cooperante e da Milano è partita per il Kenya dove ieri sera è stata rapita.
La giovane volontaria lavora per Africa Milele Onlus, una Ong attiva nella zona, che si occupa di bambini.
I sequestratori, raccontano i testimoni, hanno “sparato indiscriminatamente” colpendo anche due bambini, di 10 e 12 anni. Un sedicenne e due ragazzi poco più che ventenni, di cui uno colpito al petto è in gravi condizioni, gli altri feriti.
Lilian Sora, fondatrice e presidente di Africa Milele, è sconvolta e preoccupata.
E’ in contatto costante con lo staff del progetto in corso nel villaggio di Chakama, dove la ong gestisce una casa – famiglia. Chi era presente non ha dubbi: era proprio la cooperante l’obiettivo dell’azione
Ieri sera un gruppo di uomini armati che parlavano somalo – elemento che ha fatto pensare al gruppo terroristico al Shabaab seppur non presente in quell’area – ha fatto esplodere un petardo nello spazio antistante la ‘Africa Milele House’. Poco dopo sono iniziati gli spari. Approfittando della confusione, sono entrati nell’abitazione dove Silvia, in quel momento, era da sola perché “gli altri volontari erano partiti e nei prossimi giorni sarebbero arrivati nuovi colleghi” ha raccontato la presidente.
Secondo la polizia, il commando che ha sequestrato la Romano cercava “la straniera”. Questo almeno hanno riferito i testimoni e alcuni media kenyoti.
“Sono arrivati sei uomini che chiedevano di un forestiero – ha raccontato Ronald Kazungu, un residente di Chakama che ha cercato di salvarla – Ho detto loro che era uscita, ma non mo hanno creduto dicendo che l’avevano vista in casa. Hanno tirato fuori le armi e ho dovuto dir loro dov’era. L’hanno schiaffeggiata e poi trascinata via, verso la sponda del fiume. Le dicevano che non volevano farle del male ma che avevano bisogno di soldi”.
La dinamica di quanto è accaduto è abbastanza chiara. Di certo i rapitori puntano a un riscatto. La famiglia e gli amici di Silvia stanno vivendo ore di angoscia Restano in attesa di dettagli e soprattutto di un esito veloce e positivo della vicenda. Le autorità diplomatiche del nostro Paese sono al lavoro. Serve massima discrezione.
Noi non potevamo non racontarvi cosa e come è accaduto ieri nel villaggio di Chakama ma rispettiamo la richiesta della Farnesina di non divulgare dettagli che potrebbero mettere a rischio l incolumità di Silvia. L’unica cosa che conta è che possa presto esseee libera e tornare a casa.