Il saluto romano del sindaco di San Giorgio a Liri

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Ha alzato il braccio e fatto il saluto romano indossando la fascia tricolore in qualità di sindaco di un piccolo paese della bassa Ciociaria. Lo scivolone, immortalato in una foto che sta facendo il giro del web e dei media, È del primo cittadino di San Giorgio a Liri, Modesto Della Rosa, un tranquillo ex venditore ambulante di scarpe, da sempre simpatizzante dello zoccolo duro della destra in Ciociaria. E’ stato parlamentare per il Movimento sociale Italiano, poi consigliere provinciale e ora sindaco di San Giorgio a Liri e in questa veste ha alzato il braccio per il saluto romano mentre stava partecipando, insieme a tanti altri amministratori locali, alla venerazione della Madonna di Canneto che ogni anno si tiene davanti l’omonima basilica nella Valle di Comino. Un ritorno al passato improvviso e naturale in risposta ad un saluto “camerata” fatto da giovani militanti presenti alla cerimonia. E lui, Modesto Della Rosa, incurante della fascia repubblicana non ha avuto un attimo di esitazione, spazzando così in pochi secondi settanta anni di Storia, di dolori e violenze attuate dai nazisti e dai loro alleati proprio in quei territori, dove è passata la Linea Gustav e interi paesi sono stati letteralmente rasi al suolo, compresa la vicina Abazia di Montecassino, poi ricostruita e diventata simbolo di pace e cultura dei popoli.

Nel cassinate le truppe tedesche hanno ucciso donne, bambini ed anziani senza alcuna remora, migliaia le famiglie sfollate. Cassino è stata insignita del triste titolo di “città martire” perché dopo la Seconda Guerra mondiale non era rimasto nulla. Una Storia che ancora brucia e improvvisamente dimenticata da un sindaco ma anche da chi, nelle ore successive alla pubblicazione della foto, ha cercato di giustificare il gesto.
Un dibattito mediocre e farcito di luoghi comuni quello che ha tenuto banco sui social e che ha giustificato, osannato ed infine assolto. Come se i nostri nonni, i nostri cugini, i nostri fratelli, avessero combattuto a vuoto. Come se i tanti militari che riposano nei cimiteri militari di Cassino, Mignano Montelungo, Anzio e Venafro, fossero stati i componenti di un’armata brancaleone e non gli eroi, con medaglia al valore, ai quali dovremmo dire solo grazie. Per la restituita, seppur a carissimo prezzo, democrazia, per la libertà. Questo e tanto altro ancora ha incenerito la fiamma riaccesa nelle vene del sindaco di San Giorgio a Liri che Ë stato giustificato, compreso e assolto dal popolo della rete ma non dalla Giustizia. Gli investigatori del commissariato di Cassino, infatti, hanno presentato sull’accaduto un’informativa in Procura nella quale si contesta il reato di ‘apologia del fascismo’.


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