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Genova, una scalinata intitolata a Piera Sonnino, scrittrice e testimone della Shoah

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Il Comune di Genova intitola alla testimone della Shoah e scrittrice Piera Sonnino una scalinata nel quartiere di San Fruttuoso, fra via Terralba e via Casoni. La targa di marmo verrà posta in loco il mattino di sabato 10 novembre 2018, dalle 10.30, con una cerimonia pubblica. Il riconoscimento in memoriam di Piera Sonnino è nato per iniziativa delle figlie Bice e Maria Luisa: un’iniziativa sostenuta dall’Anpi e approvata dal Comune di Genova – Consiglio di Circoscrizione della Bassa Val Bisagno.
Nata a Portici l’11 febbraio 1922, figlia di Ettore Sonnino e Giorgina Milani, Piera Sonnino era la quarta di sei fratelli. Dal comune in provincia di Napoli, la famiglia si trasferì a Milano e successivamente, nel 1934, a Genova. Appena quindicenne, conobbe gli effetti delle leggi razziali fasciste del 1938. Durante la guerra la famiglia si trasferì a Chiavari per sfuggire ai bombardamenti, ma dopo l’8 settembre 1943 e l’occupazione nazista dell’Italia settentrionale, dovette nascondersi per evitare la deportazione. Nell’inverno 1943-44 la famiglia Sonnino si rifugiò a Pietranera, frazione di Rovegno, nel’Alta Val di Trebbia (Genova). Schedati come ebrei dalle forze dell’ordine locali, i Sonnino tornarono a Genova dove, grazie alla Delasem, Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei, si nascosero in un alloggio segreto per nove mesi. Denunciata alle autorità da un delatore, la famiglia fu arrestata dalla polizia italiana il 12 ottobre 1944 e rinchiusa nel carcere di Genova. Quindi i Sonnino furono trasferiti al campo di transito di Bolzano, da dove vennero deportati ad Auschwitz Birchenau, il 24 ottobre 1944. Piera Sonnino fu condotta successivamente a Bergen-Belsen, il lager tedesco in cui morì Anne Frank, Braunschweig e infine Bendorf Am Main. Quando fu liberata, nel maggio 1945, era l’unica sopravvissuta della sua famiglia. Nel 1954 sposò lo scrittore e giornalista Anton Gaetano Parodi, con cui ebbe due figlie, Bice e Maria Luisa. Nel 1960 scrisse un memoriale dal titolo “La notte di Auschwitz. “La sua storia la raccontò in un piccolo libro che rimase in famiglia,” ricordano le figlie, “nell’ultimo mobile che si era salvato dal saccheggio fascista della loro ultima casa”. Il libro uscì postumo nel 2003, con il titolo “Questo è stato – Una famiglia italiana nel lager”.
Parteciperanno alla cerimonia di intitolazione la Sezione Anpi di San Fruttuoso, il Centro Terralba, il Coordinamento Donne SPI CGL, lo SPI Cgl Lega Bassa Val Bisagno. Dopo i saluti delle autorità, pronunciati del Presidente del Municipio Bassa Val Bisagno Massimo Ferrante e dall’Assessora ai Servizi Civici Municipio Bassa Val Bisagno Oriana Cipparoli, interverranno la Presidente dell’Anpi San Fruttuoso Arianna Cesarone, la Referente SPI Cgl Bassa Val Bisagno Linda Fontana e la Presidente del Circolo Culturale Terralba Laura Miserocchi. Saranno presenti le figlie e i familiari di Piera Sonnino. L’attrice Lucia Vita leggerà alcuni passi del libro di Piera Sonnino “Questo è stato”. Al termine della cerimonia, gli intervenuti sono invitati a un rinfresco presso i locali delle associazioni, in via Terralba, 4 r.

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