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Bilancio. L’Eurogruppo boccia la manovra del governo

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Tria imbarazzato cerca un compromesso. Conte accusa Moscovici e i “burocrati”. Gli amici di Salvini si schierano con la Commissione

Di Alessandro Cardulli

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, contrariamente a quanto annunciato, non pronuncia parola sull’esito della riunione dell’Eurogruppo dove lo attendevano 18  ministri delle Finanze. Argomento della riunione la manovra di Bilancio dell’Italia sonoramente bocciata dalla Commissione Ue che attende entro il 13 novembre un nuovo testo. Tria non parla, fa parlare “fonti” Mef, che cercano di sterilizzare gli esiti  della riunione e gli incontri a latere avuti  dal nostro ministro. Dicono le “fonti” che Tria si è impegnato a trovare una soluzione “che sia accettabile per tutti” dialogando con la Commissione. Dicono, sempre le fonti, che Tria invierà la risposta a Bruxelles entro il 13 novembre come richiesto dai commissari che hanno bocciato  le linee di bilancio. L’Italia, avrebbe detto Tria in incontri avuti con il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e il commissario per gli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, “non è una minaccia per la stabilità finanziaria dell’eurozona né per la credibilità delle regole Ue”. Ma tutti gli esponenti del governo gialloverde, parlando con una sola voce, a partire dal presidente Conte, dicono che non c’è niente da cambiare nella manovra. Anzi, è proprio Conte, mentre Tria se la deve vedere con i ministri dell’Eurogruppo, ad attizzare il fuoco contro la Ue. Davvero puerile che “fonti” Mef abbiano fatto circolare un quadro della riunione dell’Eurogruppo a tinte rosa. Parlano di “pacatezza dei toni”, alla riunione dei 19 quando 18  si sono mostrati uniti con la Commissione Ue. Tria, il diciannovesimo, si è trovato solo.

Un coro unanime di critiche alle posizioni del governo gialloverde

Un coro unanime di critiche alle posizioni dell’Italia che arriva anche dai ministri amici di Salvini, i seguaci del leader ungherese, Orban, come lo slovacco Peter Kazimir. Quest’ultimo prende le distanze a nome anche degli altri ministri. “Sono sicuro che Giovanni Tria sa bene che cosa c’è in gioco oggi – dice il ministro -. Sono convinto che siamo un club basato sulle regole, cosa che ci rende più resilienti e forti. Tutto quello che vogliamo  è  avere vite migliori per i nostri cittadini in Europa e per questo dobbiamo completare l’architettura dell’Eurozona. E ho paura che i passi e le misure adottate dal governo italiano stiano mettendo questo obiettivo a rischio. Questo mi preoccupa”. Il ministro austriaco, un “salviniano”, chiede alla Commissione di andare avanti, di “tirare dritto”. Dice Hartwig Loeger: “La nostra posizione è molto chiara. Ci aspettiamo che le regole che abbiamo fissato siano rispettate”. Ostilità nei confronti del governo italiano viene anche dai paesi del Nord Europa. Il presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario  Centeno, ha dichiarato ai giornalisti che si aspetta di poter ragionare al più presto su un nuovo documento programmatico di bilancio da parte dell’Italia come richiesto dalla Commissione “in linea con le regole dell’Unione europea”. Anche lui è fra coloro che Salvini… Continua su jobsnews


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