BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

25 novembre a Rovigo. Con una rosa rossa

0 0
A Rovigo i “fascisti del terzo millennio” di Casapound volantinano davanti al monumento dedicato a Giacomo Matteotti, il dirigente socialista polesano assassinato nel 1924 dagli sgherri di Benito Mussolini, per la sua opposizione al regime nascente. A Verona, che gli estremisti di destra vorrebbero “Vandea d’Europa”, Forza Nuova si mobilita contro la legge 194 che regolamenta l’aborto: un attacco all’autodeterminazione femminile, proprio nelle ore in cui ovunque si manifesta per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e a Roma c’è l’iniziativa nazionale “Non una di meno”. Provocazioni che non sono passate sotto silenzio, con l’invito alla mobilitazione da parte delle associazioni antifasciste e costituzionali. A Verona l’Anpi ha invitato i cittadini a non rimanere indifferenti e a ritrovarsi nella sede di via Cantarane, nel centro della città medaglia d’oro al valor militare. A Rovigo è partito un tam tam via messaggio sui telefoni, con l’invito a passare in piazza Matteotti per le 10 di domani, domenica 25 novembre, e portare ciascuno una rosa rossa sul monumento dedicato all’eroe antifascista, nella piazza in cui Casapound è stata autorizzata a organizzare il proprio gazebo. “La Costituzione e la repubblica sono antifasciste – sottolinea Antonella Toffanello, presidentessa Anpi in Polesine – per questo non possono essere concessi spazi pubblici a chi si richiama dichiaratamente al fascismo. Proporremo a tutti i consigli comunali del Polesine di far approvare regolamenti che neghino aree e spazi pubblici alle organizzazioni che direttamente si richiamano all’ideologia, ai linguaggi e rituali fascisti, alla sua simbologia, e alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale”. E Giancarlo Moschin, presidente dell’associazione Giacomo Matteotti, ricorda Sandro Pertini. “Lui, partigiano e socialista, rammentava sempre quanto sacrificio fosse costato costruire una democrazia, da conquistare e far progredire giorno dopo giorno nei valori del lavoro. Proprio per questo non si può essere indifferenti verso chi si richiama apertamente al fascismo, che negò tutte le libertà fondamentali”.

Iscriviti alla Newsletter di Articolo21