I due giornalisti non si sono presentati all’ultima udienza della Corte Penale Suprema d’Istanbul. Governo tedesco rafforza scorta a Dündar
Un tribunale turco ha richiesto martedì scorso all’Interpol di emettere un avviso di ricerca “rosso” per i giornalisti Can Dündar e İlhan Tanır, entrambi attualmente in esilio in seguito al giro di vito del governo turco contro la stampa. I due giornalisti critici del governo, riporta l’agenzia di stampa nazionale turca Anadolu, sono accusati di spionaggio. Dündar, ex caporedattore del quotidiano Cumhuriyet e Tanır, giornalista di Cumhuriyet, non si sono presentati martedì scorso all’udienza della 27a sezione della Corte Penale Suprema d’Istanbul.
Su richiesta dunque del pubblico ministero, il tribunale ha chiesto al Dipartimento di Giustizia l’emissione di un bollino rosso all’Interpol in quanto le deposizioni non potevano essere prese direttamente dagli imputati.
Nel maggio 2016, la 14esima sezione del tribunale penale d’Istanbul aveva condannato Dündar, reo di aver pubblicato immagini che mostravano il passaggio di armi e munizioni verso le forze dello stato islamico utilizzando veicoli dell’intelligence turca (MİT). Per questo “sgarro” al presidente Erdogan Dündar è stato arrestato a fine novembre 2015 e tenuto in carcere fino al 26 febbraio 2016. L’intervento della Corte costituzionale turca aveva permesso il rilascio del giornalista in quanto aveva stabilito che i suoi diritti erano stati apertamente violati. Il 9 marzo scorso la Corte suprema d’appello turca ha chiesto per Dündar una condanna a 20 anni di carcere con l’accusa di spionaggio. Ora con l’emissione di questo bollino rosso dell’Interpol il governo turco accresce la pressione sul giornalista al quale tra l’altro è stata rafforzata la scorta dopo la visita del presidente turco in Germania e le accuse lanciate contro Dündar. Erdoğan, nel corso di una conferenza stampa congiunta a fine settembre con la cancelliera Merkel, aveva chiesto l’estradizione dell’ex redattore del quotidiano Cumhuriyet accusandolo in mondovisione di spionaggio. Dal canto suo Dündar aveva replicato, attraverso il giornale turco Özgürüz, che se Erdoğan avesse mai dimostrato che il giornalista era una spia lui avrebbe lasciato immediatamente la professione. “Le foto dei camion dei servizi segreti che abbiamo pubblicato – aveva detto Dündar – sono quelle scattate dallo stato stesso. Le persone che dovrebbero essere processate non sono i giornalisti ma coloro che hanno condotto questa operazione in Siria”.
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