«La Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Ordine dei giornalisti hanno chiesto agli organismi internazionali dei giornalisti di promuovere una grande iniziativa contro le sentenze emesse dai tribunali di Erdogan che hanno inflitto sei ergastoli “aggravati” ad altrettanti cronisti. La Turchia si conferma il più grande carcere per giornalisti nel mondo e ha ormai steso un enorme bavaglio sul diritto dei cittadini ad essere informati. Spetta ora alle istituzioni europee e alla NATO, della quale la Turchia fa parte, assumere tutte le iniziative necessarie a fermare una deriva autoritaria e la cancellazione integrale dei più elementari diritti umani, civili, politici. Oggi più che mai spetta ad ogni giornalista dare voce alle proteste già in atto in Turchia e impedire che la censura di regime possa definitivamente “oscurare” qualsiasi forma di opposizione e dissenso». Lo affermano, in una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.